Ferite di fuoco tra le montagne che lambiscono la notte, aree verdi trasformate in crateri di giorno. Con l’estate è ancora una volta allarme incendi, aumentato dall’anticiclone di origine africano chiamato Flegetonte, presente sulla nostra penisola e marginalmente nella nostra regione, quel tanto che basta per scatenare il triste fenomeno stagionale in Italia.
Oltre ai roghi, dolosi, frutto delle attività illegali legati a sversamento di rifiuti e a recupero di materiale vendibile, numerosi incendi sono scoppiati sul Monte Massico, nella provincia di Caserta.
Emergenza anche sul Lago Patria. In Cilento, un rogo lo scorso mese di maggio, tra i comuni di Agropoli e Ogliastro, ha interessato ben venti ettari di vegetazione.
Nell’anno 2013, in un arco che va dal primo gennaio al 14 agosto, secondo il rapporto di Fare Ambiente la Campania è stata la quarta regione più interessata agli incendi boschivi con 183 episodi censiti per un totale di quasi 348 ettari coinvolti.
L’incendio doloso è punito dall’autorità giudiziaria con un periodo di reclusione che va dai 4 ai 10 anni, da uno ai cinque anni nei casi di involontarietà, negligenza, imprudenza o imperizia. Nelle prossime settimane il sud dovrebbe ancora essere interessato da innalzamenti della temperatura sopra la media, la Protezione Civile invita la popolazione a una maggiore attenzione nei comportamenti e nel segnalare incendi.