Gricignano – Dopo la diffida del Comune alle autorità provinciali e regionali e l’invio degli atti alla Procura da parte dell’Arpac, nella vicenda Ecotransider si muove anche la Regione Campania.
La dirigente del Dipartimento Ambiente, Norma Naim, ha inviato al legale rappresentante dell’azienda un atto di diffida con il quale si intima, entro trenta giorni, ad eliminare le “gravi difformità e irregolarità” rilevate dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania durante il sopralluogo dello scorso 4 giugno.
“Dalla relazione – scrive la Naim – si evincono gravi criticità ed in particolare, oltre a difformità di carattere gestionale relativamente alla permanenza dei rifiuti oltre le 48 ore in violazione delle prescrizioni previste nei decreti autorizzativi, anche alla tenuta e alla compilazione dei Mud (Modello Unico di Dichiarazione ambientale, ndr)”. In merito all’organizzazione dei settori di gestione rifiuti e delle ex Mps (materie prime secondarie, ndr.), la dirigente sottolinea che “alcune aree non rispettano le prescrizioni contenute nelle autorizzazioni”. Dall’attività ispettiva, inoltre, è emerso, per quanto di rilevanza penale, a carico dell’amministratore giudiziario, “l’ipotesi di reato di cui all’articolo 256, comma 4, del decreto legislativo 152/2006, per non aver rispettato le prescrizioni e gli intendimenti gestionali di cui ai decreti autorizzativi”.
L’azienda, dunque, dovrà “attenersi scrupolosamente, nell’attività di gestione dei rifiuti, alle prescrizioni contenute nei decreti autorizzativi” e “liberare le aree impropriamente occupate”, pena “l’avvio del procedimento di sospensione e revoca dell’autorizzazione concessa” allo stoccaggio dei rifiuti.
Un provvedimento, questo della Regione, che arriva a seguito dell’ispezione effettuata dall’Arpac, dal responsabile dell’area tecnica comunale, Anna Cavaliere, e dalla comandante della Polizia municipale, Anna Bellofiore, all’interno dell’azienda operante nel ramo dello stoccaggio di rifiuti umidi e ferrosi, da molti ritenuta come “fonte” della puzza nauseabonda che si avverte nel centro urbano, in particolare in orario notturno, come accusano anche i promotori di una petizione sottoscritta da numerosi cittadini.