Lusciano – Lo scorso 7 giugno la morte della madre, tre giorni dopo si risvegliava, a notte fonda, in un parco pubblico di Lusciano, sua città d’origine, con un colpo alla testa e senza più il portafogli in tasca e orologio Rolex al polso. Poi, rientrato ad Udine, dove risiedeva, tentava di togliersi la vita nella sua abitazione.
Una sequenza drammatica quella che ha preceduto la morte di Domenico Ciardulli, 63 anni, titolare del locale “Galletto in Città”, in via Cividale, a Udine. Venerdì scorso, nel suo appartamento di via Tagliamento, nel capoluogo friulano, è stato trovato senza vita. Si è suicidato, stavolta riuscendoci, sferrandosi al collo tre fendenti con un coltello da cucina.
Del caso si occupa la squadra mobile friulana, coordinata dal pm Letizia Puppa, che ha disposto l’autopsia.
Un estremo gesto che sarebbe legato allo stato di depressione in cui era caduto dopo la morte della madre. Uno stato che, però, potrebbe essersi acuito anche a seguito di quella presunta aggressione a scopo di rapina subita a Lusciano il 10 giugno, che gli costò una lesione al capo. All’arrivo al Pronto soccorso l’uomo disse di non ricordare cosa gli fosse accaduto.
Ciardulli lascia la moglie e un figlio. L’imprenditore era anche un appassionato di scrittura, con all’attivo diverse opere basate sulle sue esperienze di vita e il rapporto con la madre. Tra le sue pubblicazioni “Io sono un eterno ignorante. Alla continua ricerca della verità delle nostre origini” e “Quattro passi col destino”.
Le esequie avranno luogo oggi, 17 luglio, alle ore 15.30, nella chiesa del Sacro Cuore in via Cividale, partendo dal cimitero di San Vito a Udine.