Aversa – Mimmo Palmieri ha tirato il tappo e l’amministrazione scivola verso lo scarico. A differenza di altri che avevano auspicato un rimpasto di giunta come risultato del voto regionale e delle scelte fatte dai consiglieri che avevano dato sostegno al centro sinistra pur essendo parte del centro destra che guida la città.
L’esponente del Nuovo Centrodestra aveva annunciato l’intenzione di mettersi in attesa per valutare e l’ha fatto dichiarandosi pronto anche a passare all’opposizione se lo imponessero le circostanze.
“Occorre ridare dignità alla politica non accettando quella insalata creata nella coalizione di maggioranza da chi ha sostenuto partiti diversi da quelli di appartenenza alle elezioni regionali”. Così Palmieri, coordinatore cittadino del partito di Alfano, sintetizza le ragioni che hanno determinato la scelta del direttivo del partito a ritirare l’assessore di riferimento Vittorio Ros e la sua posizione di appoggio esterno all’attuale maggioranza che potrebbe essere seguita da un passaggio all’opposizione.
“È questo il primo passo consequenziale al modo di amministrare la città, fatto senza coinvolgimento dei consiglieri comunali e dei partiti, e se si creeranno le condizioni di passare all’opposizione sarò pronto a farlo”, aggiunge, condizionando l’appoggio del Ncd alla realizzazione di quanto previsto nel programma elettorale della coalizione che ha sostenuto Sagliocco.
“Sarò presente, valuterò quanto verrà fatto e di volta in volta deciderò. Se sarà portato avanti quanto previsto non avrò difficoltà ad essere con la maggioranza ma – ribadisce – se così non fosse mi comporterà di conseguenza. Circa la tenuta dell’amministrazione fino al termine naturale, al momento, è impossibile fare previsioni, però i risultati dell’attività amministrativa sono sotto gli occhi di tutti”, dice Palmieri, facendo riferimento a problematiche come l’arredo urbano, il verde pubblico, i parcheggi che definisce ‘superrovinati’.
Considerazioni che sono in linea con quelle dell’opposizione. Ma non è tutto perché, dopo aver definito il ritiro dell’assessore Ros come “il primo atto consequenziale al silenzio assordante del sindaco” e la sua posizione di appoggio esterno come “il secondo atto”, Palmieri non esclude un suo passaggio all’opposizione.
“Dal punto di vista politico un sindaco che si mantiene solo sul proprio voto non può dare garanzie per la tenuta di una amministrazione e se mi renderò conto che il consiglio comunale non provvederà a realizzare quanto previsto dal programma elettorale, considerando che il nostro compito è quello di tutelare i cittadini, sicuramente non voterò a favore del bilancio perché si procurerebbe grosso danno agli aversani”, dice l’esponente del Ncd. “Perché – spiega – se, ad esempio, non si portassero a termine i lavori, già avviati, del Più Europa entro il 31 dicembre 2015 o se si avviassero quelli ancora da partire senza, però, completarli per la data fissata, si perderebbero i fondi europei obbligando la città, quindi i cittadini, a completarli a spese comunali lasciando un pesante fardello sulle spalle dell’amministrazione che seguirà la nostra”.