Wikileaks: “Usa chiesero extraterritorialità della base di Gricignano”

di Antonio Taglialatela

Gricignano – Tra i cable dell’ex ambasciatore americano, Ronald Spogli, agli atti di Wikileaks, spunta anche Gricignano dove da circa vent’anni è presente una cittadella che ospita oltre 4mila militari della Us Navy e sede del personale della Sesta Flotta.

L’organizzazione di Julian Assange rivela che le autorità americane pretendevano l’extraterritorialità, ossia che all’interno del muro di cinta venisse considerato suolo americano, con leggi americane e militari americani a farle rispettare. Ma la base è di nuova costruzione e l’extraterritorialità vale solo per le basi realizzate nell’immediato Dopoguerra. E’ la Costituzione italiana a vietarlo. Tuttavia, si legge nei documenti riservati dell’ambasciatore, l’allora ministro della Difesa, Ignazio La Russa, propose la soluzione: un patto bilaterale che garantisse completa autonomia ai militari americani in fatto di sicurezza e vigilanza. Per farla breve: niente carabinieri e polizia italiana tra i piedi.

L’accordo su Gricignano si aggiungeva a quello per la nuova base di Vicenza e per i nuovi ricognitori teleguidati a Sigonella, oltre all’impiego dei nostri soldati in Afghanistan a supporto delle forze anglo-americane e allo stoccaggio sul suolo nazionale di armi che, almeno in teoria, il nostro Paese ha messo al bando.

Nei rapporti dei diplomatici americani l’Italia è considerata “una piattaforma strategica unica per le truppe Usa, permettendoci di raggiungere facilmente le aree turbolente del Medio Oriente, dell’Europa orientale e dell’Africa”. E in quest’ottica l’ex esecutivo Berlusconi, pur se guidato da un premier “inefficiente e irresponsabile”, come scriveva l’ex ambasciatore Spogli, con la sua fragilità e accondiscendenza agli Usa fa dell’Italia il “miglior alleato” che il governo americano possa avere.

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