Brescia – La polizia di Milano ha eseguito a Brescia un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di due persone accusate di associazione con finalità di terrorismo e di eversione. Le indagini hanno permesso di accertare che gli indagati, sostenitori dell’Isis, svolgevano continuativa attività di istigazione pubblica in rete. Il procuratore aggiunto di Milano, Maurizio Romanelli: “Volevano colpire la base militare di Ghedi, nel Bresciano”.
I due arrestati, un tunisino e un pakistano, avevano creato l’account twitter “Islamic_State in Rome” e progettavano azioni terroristiche. Sulla piattaforma – spiegano gli investigatori – messaggi minacciosi a firma Islamic State: sullo sfondo alcuni luoghi simbolo, a Roma e Milano.
“Siamo nelle vostre strade. Siamo ovunque. Stiamo localizzando gli obiettivi, in attesa dell’ora X”. Questi alcuni dei messaggi, in italiano, arabo e francese, su foglietti tenuti in mano e, sullo sfondo, luoghi simbolo come il Colosseo, il Duomo o la stazione di Milano. Immortalati anche mezzi della Polizia di Stato e della Polizia locale, fermate della metropolitana, tratti autostradali e bandiere dell’Expo.
Tra loro parlavano in italiano – Il pakistano e il tunisino parlavano tra loro in italiano, non avendo un’altra lingua comune in cui esprimersi. E’ quanto emerge dalle indagini, che si sono avvalse anche di intercettazioni.
I due avevano i documenti in regola e vivevano in Italia da anni e in particolare nel Bresciano, a Manerbio. Uno dei due risulta residente, ma non domiciliato, a Milano. Le foto con messaggi minacciosi erano già emerse circa tre mesi fa, a fine aprile.