Atene – Si dal Parlamento di Atene sulla seconda tranche di riforme richieste dal governo Tsipras e dai creditori internazionali per riaprire le trattative sul piano di salvataggio.
Il via libera è giunto nella serata di mercoledì con 230 sì, 63 no, 5 astenuti e 2 assenti. Il sì ha guadagnato altri 4 voti tra gli astenuti di Syriza del voto precedente. Nel pacchetto approvato sono comprese le modifiche al codice di procedura civile e l’adozione della direttiva Ue sul risanamento e sulla risoluzione delle crisi degli enti creditizi tesa a proteggere le banche.
A votare a favore anche l’ex ministro delle Finanze Yanis Varoufakis che però ha dichiarato: “Ho votato si soltanto per far guadagnare tempo al governo ma sono convinto che l’intesa con i creditori è destinata a fallire”.
“Non abbiamo lottato per niente, abbiamo seminato e sono sicuro che vinceremo – ha detto invece il premier Alexis Tsipras prendendo la parola in Aula prima del voto – Le forze conservatrici hanno avuto una vittoria di Pirro di fronte al popolo greco, ma hanno perso una cosa preziosa, la sensazione di governare l’Europa”.
“Forse noi abbiamo accettato il compromesso perché non avevamo altre scelte, ma nessuno ci può attribuire l’appartenenza di questo programma”, ha concluso.
“Le autorità greche hanno attuato legalmente il secondo set di misure concordate con l’Eurosummit in tempo e in modo generalmente soddisfacente”, ha detto una portavoce della Commissione Ue.
Intanto la Bce, come aveva già fatto nei giorni scorsi, ha aumentato la liquidità d’emergenza fornita alla Grecia di altri 900 milioni. Scontri in piazza Syntagma in segno di protesta: lanciate contro forze dell’ordine bottiglie e bombe carte da manifestanti con passamontagna e caschi.