Cassino (Frosinone) – Nella mattinata di giovedì, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere, richiesta dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli ed emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale partenopeo, sono state tratte in arresto dai militari dalla Guardia di Finanza di Cassino quattro persone ritenute gravemente indiziate di appartenenza al clan dei casalesi, aventi anche compiti di reimpiego dei capitali di provento illecito in attività economiche commerciali ed in particolare nel settore della commercializzazione di autovetture in Campania e nel Basso Lazio.
Le indagini hanno preso le mosse dall’analisi di alcuni arricchimenti ritenuti sospetti dalle Fiamme Gialle di Frosinone e da alcune reiterate irregolarità fiscali rilevate nei confronti di alcune società operanti prevalentemente nel settore della commercializzazione delle autovetture.
A seguito di approfondimenti investigativi, operati mediante indagini tecniche e attraverso l’acquisizione di convergenti dichiarazioni di collaboratori di giustizia, è emerso un grave quadro indiziario, condiviso dal gip, che ha consentito di individuare la fitta rete di prestanome, società e conti correnti utilizzati per reinvestire i proventi dell’attività illecita, oltre che nel settore della commercializzazione delle autovetture, anche nei settori immobiliari e della moda, operando prevalentemente in provincia di Caserta e di Frosinone, sempre in stretto collegamento con le direttive dei vertici del clan dei casalesi.
Oltre alle ordinanze cautelari, il gip di Napoli, in accoglimento delle richieste dei magistrati della Dda partenopea, ha emesso un decreto di sequestro preventivo, pure eseguito dalla Guardia di Finanza di Cassino, di 14 società, numerose partecipazioni societarie, 11 fabbricati, 5 terreni, un’imbarcazione, 83 autovetture e 80 rapporti bancari, per un valore complessivo di circa 10 milioni di euro.