Catania – Beni immobili per circa 500 mila euro riconducibili a Salvatore Navanteri, ritenuto dagli investigatori elemento di spicco del clan Nardo, sono stati confiscati dalla Dia di Catania a Vizzini, Francofonte (Siracusa) e Teglio (Sondrio). Il personale della Dia ha eseguito un decreto emesso dal Tribunale di Siracusa, Sezione Penale.
La proposta di sequestro era stata inoltrata dal direttore della Dia dopo indagini ed accertamenti patrimoniali svolti dal Centro Operativo di Catania, che aveva accertato che l’uomo non aveva risorse lecite idonee a giustificare gli investimenti effettuati nel corso degli anni.
I beni confiscati erano stati sequestrati nel marzo dello scorso anno. Salvatore Navanteri, attualmente detenuto nel carcere di Opera (Milano), è figlio di Giovanni, che fu a capo di un clan che negli anni ’80 entrò in contrasto con quello capeggiato da Giovanni Caruso. Ne scaturì una faida nel corso della quale furono commessi numerosi omicidi, tra cui quelli dei fratelli di Salvatore Navanteri.
Nel 2013 fu arrestato insieme alla moglie, Luisa Regazzoli, ed altre persone, tutte ritenute appartenenti al clan Nardo di Lentini, ‘federati’ con i Santapaola, nell’ambito dell’operazione di polizia denominata ‘Ciclope’ perché ritenuti responsabili di appartenere ad una associazione mafiosa finalizzata alla detenzione illegale di armi. Nei suoi confronti il Tribunale applicò la misura della sorveglianza speciale per due anni.