Clan Zagaria, il sistema delle “somme urgenze”: lavori per 216 milioni

di Nicola Rosselli

Casapesenna – E’ la Regione Campania e, in particolare i lavori affidati nella manutenzione straordinaria della rete idrica, uno dei settori trainanti del clan dei casalesi, fazione legata a Michele Zagaria, uno dei nodi dell’ordinanza dell’operazione Medea che ha portato ad accuse per politici, imprenditori e camorristi. Dall’analisi dei dati fomiti dall’Ente di via Santa Lucia ai Carabinieri del Comando Provinciale di Caserta, nell’ambito dello specifico settore risultano affidati, in regime di somma urgenza, come si legge nell’ordinanza, ben 5.079 interventi di manutenzione straordinaria alla rete idrica per un totale di 216 milioni di euro.

Il 45% di tali interventi, ovvero 2283, per un totale di oltre 23 milioni di euro risultano essere stati affidate alle ditte i cui titolari risultano essere provenienti da Casapesenna, una sorta di ombelico del mondo imprenditoriale casertano.

«Dunque – si legge nell’ordinanza relativa all’operazione Medea – Giuseppe Fontana, Luciano Licenza, Vincenzo Pellegrino, Bartolomeo Piccolo e Francesco Martino – insieme ad altri imprenditori – hanno gestito una impressionante quantità di denaro pubblico proveniente dalla Regione».

Analizzando ulteriormente i dati emerge come nel quinquennio 2001-2005 le imprese oggetto dell’inchiesta si aggiudicano importanti lavori, il cui totale è in costante aumento, fino a raggiungere la quota complessiva (per l’anno 2005) di oltre sette milioni di euro. Il picco degli affidamenti, tuttavia, si registra negli anni 2007, 2008, 2009 e 2010, allorquando gli affidamenti alle imprese legate a Casapesenna raggiungono quote ragguardevoli, tutte superiori ai l0 milioni di euro. Il picco al ribasso, invece, lo si registra nel 2011 allorquando si passa a poco più di un milione di euro di lavori.

Il sistema utilizzato è quello delle somme urgenze. Figura centrale in questo settore, secondo gli investigatori, quella del cognato di Michele Zagaria, Francesco Zagaria, detto “Francuccio”. Sposato con Elvira Zagaria, sorella del boss Michele. A fare luce su di lui, ancora una volta il super informato e uomo fidato del boss di Casapesenna, Massimiliano Caterino che, in un interrogatorio del 31 marzo 2014 così lo descriveva: «… Quando si parla di imprenditori legati a Michele Zagaria, bisogna immediatamente pensare

al cognato Francuccio Zagaria, marito di Elvira, il quale era colui çhe per conto di Michele riusciva a gestire rapporti- anche con le amministrazioni pubbliche ed in particolare aveva una grandissima influenza presso la Regione Campania e la Provincia di Caserta oltre ai predetti comuni di Casapesenna, San Marcellino e Trentola Ducenta. Grazie alle capacità di Francuccio Zagaria ed a questi suoi rapporti d’influenza che, è bene precisarlo, prescindevano totalmente dal colore politico delle amministrazioni, Michele Zagaria riusciva a garantire, agli imprenditori di Casapesenna, tantissimi appalti. Inoltre Francuccio Zagariasi avvaleva della collaborazione di un ‘altra persona di grandi capacità in questo settore criminale, e cioè il cognato Antonio Magliulo che noi chiamavamo ingegnere. Dunque si può dire che Francuccio Zagaria era il braccio destro di Michele per quanto riguardava la gestione degli affari economici».

In prosieguo Caterino afferma anche che Francuccio «entrava dappertutto», era inserito in svariati comuni del casertano e aveva amicizie con tantissimi politici di qualsiasi  chieramento fossero e spesso interveniva per qualsiasi problematica sorgesse.

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