Compravendita senatori, Berlusconi condannato a tre anni

di Redazione

Napoli – Dopo sei ore di camera di consiglio è arrivata la sentenza del tribunale di Napoli: Silvio Berlusconi condannato a tre anni di reclusione per corruzione nel processo per la compravendita dei senatori finalizzata a far cadere il governo Prodi nel 2008.

I giudici hanno quindi ritenuto Berlusconi colpevole di corruzione per aver pagato il voto parlamentare dell’allora senatore Sergio De Gregorio, passato dall’Italia dei Valori al centrodestra. Tre milioni di euro versati, tra il 2006 e il 2008. Era il 2007: De Gregorio fu eletto in commissione Giustizia al Senato con i voti del centrodestra e votò contro la fiducia che blindava la legge Finanziaria. Poi la confessione che gli ha evitato il carcere e consentito di patteggiare una pena pari ad un anno e otto mesi: “Ho accettato un patto scellerato che non rifarei più”.

Alla stessa pena di Berlusconi è stato condannato anche Valter Lavitola, ex direttore de “L’Avanti” che avrebbe fatto da tramite per il pagamento della somma. Due milioni furono versati “in nero” secondo l’accusa – rappresentata dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli con i pm Henry John Woodcock, Fabrizio Vanorio e Alessandro Milita – che aveva chiesto una condanna a cinque anni per Berlusconi e quattro anni e quattro  mesi per Lavitola.

La difesa ha insistito più volte sull’argomento della insindacabilità dei voti dei parlamentari. Ieri, intanto, Berlusconi aveva ritirato l’istanza con la quale aveva chiesto alla giunta per le immunità della Camera di ritenere coperti da immunità parlamentare i fatto al centro del processo.

“E’ una sentenza che riteniamo clamorosamente ingiusta e ingiustificata”, ha detto l’avvocato Niccolò Ghedini, difensore di Berlusconi, sottolineando che il processo si prescriverà il 6 novembre. Ciò nonostante Ghedini ha auspicato che la Corte di Appello assolva l’ex premier nel merito.

“Un processo politico, nato come tale e portato avanti con un teorema precostituito si conclude nel peggiore dei modi. Questa non è giustizia ma il suo esatto contrario. Quello che accade da vent’anni a questa parte al presidente Berlusconi è inaccettabile e non smetteremo mai di denunciarlo”, commenta la deputata e responsabile comunicazione di Forza Italia, Deborah Bergamini.

Ascoltato sulla vicenda un anno fa, l’ex presidente del Consiglio, Romano Prodi, aveva detto: “C’erano delle voci ma, come dissi al giudice non ne sapevo nulla. Se avessi saputo qualcosa, sarei ancora presidente del Consiglio”.

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