Torre del Greco (Napoli) – Un silenzio rispettoso ha accompagnato le esequie di Aniello Miranda, il 48enne di Torre del Greco deceduto all’alba di sabato, sulla Tangenziale di Napoli, dopo uno schianto frontale con l’auto guidata da Aniello Mormile che aveva percorso cinque chilometri contromano. Oltre ad Aniello, operaio, che si stava recando al lavoro con la sua Fiat Panda, moriva Livia Barbato, 22enne di Fuorigrotta e fidanzata di Mormile, deejay di 29 anni, accusato di duplice omicidio volontario.
Al funerale di Miranda, celebrato nella chiesa di Santa Maria la Bruna di Torre del Greco, c’erano la moglie Anna Giaffalli, i figli Mena e Angelo e la mamma Filomena Marra, di 72 anni, stretta all’altro figlio, Vincenzo.
Ieri si sono celebrati anche i funerali di Livia Barbato (video), diplomata all’Accademia d’arte e fotografa freelance, nella chiesa di Sant’Antonio, in via Diocleziano, nel quartiere Fuorigrotta di Napoli.
Intanto, Mormile è piantonato in ospedale. Duplice omicidio volontario, questa l’accusa nei suoi confronti. Il 29enne, in preda all’alcol, avrebbe invertito deliberatamente la direzione, proseguendo contromano a fari spenti, senza cercare di evitare l’impatto con altre auto. Insomma, una manovra “kamikaze”, forse dovuta ad una ritorsione nei confronti della ragazza.
E le testimonianze raccolte finora sembrano dare forza a questa ipotesi nell’ambito dell’indagine condotta dal pm Salvatore Prisco, in forza al pool del procuratore aggiunto Nunzio Fragliasso. Un caso che, tra l’altro, deve fare i conti con una strana forma di omertà da parte delle persone riconducibili al dj e alla sua fidanzata. Per cercare ulteriori elementi la Procura sta rintracciando tutti gli automobilisti che hanno percorso quel tratto dalla barriera Astroni a Fuorigrotta, con l’ausilio delle tracce lasciate ai telepass o delle immagini delle telecamere. Due testimoni sono stati già individuati.