Expo 2015, ecco “Sbriciola”: la rivoluzione nella raccolta del vetro

di Gabriella Ronza

Idea innovativa targata Made in Italy quella di “Sbriciola”, il macchinario, capace di triturare il vetro, presentato a Expo Milano 2015 dal 21 al 27 luglio in “Cascina Triulza – Civil Social Pavillion”.

“Sbriciola” rientra in un progetto più ampio definito “Spiagge di vetro”, che riguarda l’idea di rivoluzionare le modalità attualmente in uso per la raccolta e il riciclo del vetro e del materiale derivante dalla frantumazione.

Il progetto mira, infatti, ad una più agevole gestione dei rifiuti in termini di riduzione di spazio di occupazione e riduzione di costi di smaltimento di materiali, oltre che a consentire all’utente di poter autonomamente e immediatamente provvedere all’eliminazione del vetro.

Il punto chiave sarebbe proprio quest’ultimo. Ad oggi la raccolta del vetro (inglobata nella “raccolta differenziata” totale) viene effettuata dai Comuni esclusivamente attraverso la rete di contenitori di grandi dimensioni, le campane, sparse sul territorio e collocate per le strade e/o all’interno di condomini. Tali contenitori una volta riempiti di materiale vengono svuotati in camion compattatori per essere trasportati in una discarica o essere consegnati ad aziende che si occupano proprio di riciclo. Queste sono tutte operazioni ovviamente costose.

È qui che entra in gioco il macchinario “Sbriciola”, dal design esclusivo e dalle dimensioni ridotte (60x60x150). Costituito da una struttura con rotelle, una parte meccanica formata da martelli tritavetro e un contenitore (secchio), questi soddisfa quelli che sono stati definiti “Vantaggi Yes” ossia: lo “spazio” (la macchina riduce i volumi, fino a 1/10. Ogni secchio contiene circa 100 bottiglie), il “tempo”, il “denaro” (l’operatore ha il vantaggio di poter accedere agli sgravi fiscali sulla Tarsu), il “riciclo Yes” (riduzione dei volumi di raccolta con minore inquinamento acustico e atmosferico).

L’espressione “Yes” deriva dal nome della società (Young Ecology Society di Mario Raimondi e Corinna Cannata) che produce il macchinario e che si occuperà gratuitamente della raccolta dei residui di vetro (oltre che dei tappi delle bottiglie), sottoscrivendo con il cliente/utilizzatore un contratto che prevede la fornitura dei bidoni per la raccolta della sabbia e il ritiro degli stessi una volta riempiti.

Fase fondamentale del progetto è ovviamente quella del riutilizzo. Si potranno ottenere: nuovi involucri o insacchettamento della “sabbia” di vetro per il settore turistico/domestico (filtro per piscine), edilizio (sabbiature, impasti in calcestruzzo, realizzazione di pannelli fonoassorbenti, eccetera), industriale e, perfino, per l’ambiente naturale (ripasciamento delle spiagge, salva argine, eccetera).

Il progetto ha fin da subito raccolto sostenitori e riconoscimenti. Le fiere di Vinitaly a Verona e Vitigno Italia a Napoli hanno, infatti, accettato di posizionare ben 10 macchine che hanno “sbriciolato” in tre giorni circa 13mila bottiglie. Gli ideatori hanno anche partecipato ad un convegno a Roma per quanto concerne il “Parco delle eccellenze italiane” (struttura costruita in Cina per favorire e
commercializzare il Made in Italy).

“Sbriciola” è il primo passo verso una nuova idea di sostenibilità ambientale, un modo ecologico per ridurre costi, spazi e inquinamento senza gravosi sforzi economici. È davvero così semplice? Con “Sbriciola” la risposta sembrerebbe proprio essere “Yes”.

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