Roma – I finanzieri del comando provinciale di Roma, con la fattiva collaborazione della Terza Divisione dell’Interpol, hanno messo la parola “fine” al sodalizio criminale specializzato nelle frodi nelle pubbliche forniture, che aveva organizzato, solo cartolarmente, la consegna di milioni di litri di prodotto petrolifero nel deposito della Marina Militare di Augusta, in Sicilia.
Due gli arresti, in carcere, disposti dal Tribunale di Roma all’esito delle indagini coordinate dalla locale Procura della Repubblica ed eseguite dal Nucleo di Polizia Tributaria, che fanno seguito alle quattro misure cautelari già eseguite nel dicembre scorso durante l’operazione denominata “Ghost Ship”, a seguito degli elementi emersi nell’ambito dell’operazione “Mondo di Mezzo”.
Lo stratagemma utilizzato, con la complicità di appartenenti alla stessa Marina Militare consisteva nell’attestare falsamente il rifornimento del deposito per mezzo della nave cisterna denominata “Victory I”, in realtà mai attraccata nel porto di Augusta ed anzi affondata nell’Oceano Atlantico mesi prima. In questo modo è stata attestata falsamente la fornitura di oltre 11 milioni di litri di gasolio navale, del valore complessivo di oltre 7 milioni di euro, pari al danno subito per le casse dell’Erario.
A dicembre dello scorso anno, Massimo Perazza – detto “Massimo il romanista” – e Andrea D’Aloja, tra i principali artefici della citata frode attraverso l’utilizzo di società italiane a loro riconducibili, ossia la “Global Chemical Broker S.r.l.” e la Abac Petroli S.r.l., sfruttando la rete di conoscenze internazionali, avevano dato inizio alla loro latitanza estera, rifugiandosi nella Repubblica Dominicana.
Le Fiamme Gialle e l’Interpol sono però riuscite a localizzare i due nella città di Cabarete, ottenendone poi l’espulsione dal territorio caraibico con la collaborazione delle autorità locali. La latitanza ha avuto fine alle ore 16 di giovedì 23 luglio quando, all’aeroporto internazionale di Roma Fiumicino, con l’atterraggio del volo proveniente dalla Repubblica Dominicana, Massimo Perazza e Andrea D’Aloja sono rientrati in Italia, scortati da personale della polizia domenicana. Ad attenderli la Polizia di Frontiera ed i militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, che li hanno condotti nel carcere romano di Regina Coeli, a disposizione dell’autorità giudiziaria.