Grecia, riaprono le banche. Il governo paga i creditori: 6,8 miliardi di euro

di Redazione

Atene – Come annunciato nei giorni scorsi, le banche in Grecia hanno riaperto al pubblico, dopo lo stop dello scorso 29 giugno. Il massimo prelievo possibile, al momento, è di 420 euro cumulativi, equivalente al massimo di 60 euro quotidiani di prelievo ai bancomat che era stato concesso nelle tre settimane di chiusura. La Borsa di Atene, invece, resta chiusa.

Dal governo è partito l’ordine di rimborsare Bce, Fmi e la Banca centrale greca per 6,8 miliardi di euro.

Intanto, il segretario generale della previdenza sociale greca, Giorgos Romanias, si è dimesso. Parlando all’emittente privata Mega Channel, Romanias ha detto di averne informato il neo ministro del Lavoro, Giorgos Katrougalos, sottolineando di aver provato una “grande umiliazione” nel portare avanti e fare l’esatto contrario dei principi in base ai quali era stato scelto. Romanias ha aggiunto di non essere in grado di gestire la nuova normativa e le riforme nel sistema pensionistico spiegando che egli “non può dare una pensione di 87 euro a un disabile, perché questo è ciò che è stato approvato”.

Le modifiche, con un aumento dell’imposta dal 13 al 23%, colpiranno prodotti e servizi come gli alimenti confezionati, i servizi di ristorazione e le caffetterie, oltre ai biglietti dei mezzi di trasporto pubblico.  L’aumento dell’aliquota per gli alberghi entrerà in vigore a ottobre, mese in cui sarà abolita l’aliquota Iva agevolata per le isole del Mar Egeo. Il ministero delle Finanze ha anche confermato che le banche rimarranno chiuse fino a domenica.

Sul fronte politico, sabato i nuovi ministri e viceministri scelti dal premier greco Alexis Tsipras per il rimpasto, con cui sono stati eliminati tutti gli esponenti dell’ala radicale di Syriza, hanno prestato giuramento davanti al presidente della Repubblica, Prokopis Pavlopoulos. In tre, tra i quali il nuovo viceministro delle Finanze Alexiadis Trifonas, hanno scelto la formula religiosa assistiti da un vescovo.

Complessivamente, tra ministri e viceministri, tra spostamenti e nuove entrate, sono nove i cambiamenti. Fuori, per primo, il ministro per l’energia e leader di “Piattaforma di Sinistra”, Panagiotis Lafazanis. Al suo posto arriva Panagiotis Skourletis, fino a ora ministro del Lavoro. Tsipras poi fa nascere nel governo anche un “Comitato speciale per la corruzione”, affidato a Panagiotis Nikoloudis, con il rango di ministro.

Cambia anche il portavoce del governo, che nell’esecutivo di Atene ha la carica di viceministro: al posto di Gabriel Sakellaridis arriva una donna, Olga Gerovasili. Al posto di Skourletis, passato al ministero dell’Energia, al Lavoro arriva Giorgos Katrougalos, che era responsabile per Riforma amministrativa dove viene sostituito da e Christophoros Vernardakis. Il tecnocrate Tryfon Alexiadis, fino ad oggi direttore dell’agenzia delle entrate, prende il posto di Nadia Valavani, viceministro delle Finanze che si era dimessa mercoledì.

Un sondaggio, pubblicato dal quotidiano Efimerida Ton Syntakton, rivela che Syriza avrebbe il 42,5% dei voti e la maggioranza assoluta con 164 seggi. Inoltre il sondaggio specifica che il 70% è a favore dell’accordo raggiunto dal governo. Infine il 73% dei greci continua ad essere a favore della permanenza della Grecia nell’Eurozona.

 

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