Atene – “L’unico modo per rendere sostenibile il debito greco è un taglio del 30% e un periodo di grazia di vent’anni”. Lo ha detto il premier greco Alexis Tsipras in un intervento televisivo. Intanto, secondo il ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis, il referendum, con un’eventuale vittoria del “no”, servirà per obbligare l’Eurogruppo alla “ristrutturazione del debito” secondo le richieste del governo.
Tsipras dice che “il rapporto del Fmi giustifica la nostra scelta di non accettare un accordo che ignora il tema fondamentale del debito. Il voto al referendum di domenica non decide la permanenza o meno della Grecia nell’euro”. “La vittoria del No significherà più forza al tavolo dei negoziati”, ha aggiunto, invitando i greci a “dire No agli ultimatum, ai ricatti e alla campagna di paura. con qualsiasi risultato, nulla ci dividerà lunedì”.
“Se vince il sì – ha ripreso Varoufakis – allora il governo greco semplicemente metterà la sua firma in calce al documento proposto in precedenza dai creditori”. Per il ministro delle finanze, infatti, nel corso di questa settimana di impasse “abbiamo ricevuto alcune buone proposte” da alcuni governi europei ” e un accordo è più o meno fatto”.
“Anche nel caso” in cui il risultato del referendum greco “sarà sì, il negoziato sarà difficile. Lo ha detto il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker. Se invece i greci voteranno ‘no’ “la posizione di Atene sarà drammaticamente indebolita” nelle trattative per un eventuale nuovo programma.
Manca la “fiducia” tra Tsipras e gli altri leader europei. E’ il monito lanciato dal premier lussemburghese Xavier Bettel nell’assumere la presidenza di turno dell’Ue. “Ho chiamato Tsipras tre volte la scorsa settimana, gli ho detto che la presidenza Ue lussemburghese è basata su una cosa che si chiama fiducia”, ha sottolineato Bettel, raccontando che durante le telefonate “mai una volta è stata menzionata la parola ‘referendum’, poi venerdì sera ascolto le notizie e scopro che ne ha indetto uno”.
Nelle ultime settimane la situazione in Grecia “è drammaticamente peggiorata”. A sostenerlo è il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, in un’intervista alla Bild. Intanto il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, bolla come “completamente falsa” l’affermazione del ministro dVaroufakis secondo cui un accordo tra Grecia e creditori sarebbe vicino.
Il Consiglio di Stato greco, intanto, ha respinto il ricorso presentato contro il referendum voluto da Atene. Il voto dunque si terrà domenica come programmato.