Roma – A due giorni dalla presentazione della nuova giunta, il primo cittadino di Roma Ignazio Marino ha denunciato le proprie perplessità nei confronti della classe politica dirigente.
“Due anni fa non pensavo certo di essere arrivato a governare Stoccolma, ma nemmeno di avere un Pd marcio contro di me e la criminalità infiltrata nella dirigenza – ha dichiarato al Corriere della Sera – Non mi è mai accaduto di vedere ciò che ho visto qui e che ho rivelato al Procuratore Pignatone. Ma qui, come sostiene Fabrizio Barca, erano comitati elettorali e d’affari”.
“Però dopo l’arrivo di Matteo Orfini si respira aria fresca. Prima di lui con certi esponenti del Pd si poteva parlare solo di posti e cariche. Ora invece discutiamo di progetti, di buche stradali, di piani industriali per Ama, Atac”, ha aggiunto.
“Chi oggi dice che si stava meglio con Alemanno dovrebbe sapere che quel Comune affittava da certi privati alloggi in periferia per l’emergenza abitativa a 3.950 euro al mese per 50 metri quadrati. E quel sistema l’ho stroncato io. Sono il primo ad ammettere che le cose non sono andate sempre veloci. Quando sono arrivato ero convinto di poter sistemare tutto al massimo in dodici mesi. Non avevo calcolato la comorbilità. Qui c’era una politica marcia e perfino la criminalità organizzata”.
“Renzi ha solo detto con il suo linguaggio crudo cose ovvie”, ha poi concluso commentando le dichiarazioni del presidente del consiglio.