Migranti, Alfano ai prefetti: “Chi si spaventa faccia lasci l’incarico”

di Redazione

Roma – “Abbiamo fiducia nei prefetti, ma chi si spaventa, non regge l’urto e non ce la fa, faccia un passo indietro o lo sostituiamo noi”. Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, risponde così al presidente del Sinpref, Claudio Palomba, secondo cui i prefetti sono “lasciati soli, spesso in totale opposizione con altri rappresentanti dello Stato” ad affrontare l’emergenza migranti.Il ministro dell’Interno risponde in maniera ferma quindi alle accusate arrivate da Palomba, anche se le sue dichiarazioni non devono però essere prese come un segno di sfiducia nell’intera categoria.

“Noi abbiamo grande fiducia nei prefetti – ha sottolineato Alfano -, che hanno dato una prova di straordinaria efficienza negli ultimi 16-18 mesi nella gestione del fenomeno dell’immigrazione. Poi se singolarmente c’è qualcuno che si spaventa di fronte alle polemiche, non ha le spalle larghe per reggere l’urto di questa difficoltà, non ha l’abilità per organizzare in modo manageriale il sistema dell’accoglienza, lo dica chiaramente, faccia un passo indietro oppure ce ne accorgiamo noi e lo sostituiamo”.

Dove Alfano è totalmente dalla parte dei prefetti è sul fronte della polemica politica. “Noi abbiamo sostenuto i prefetti in un momento in cui il sistema dell’accoglienza dei migranti ha avuto degli avversari – ha detto -. E’ chiaro che tutto sarebbe stato più semplice se alcuni governatori avessero avuto il buon senso di dare una mano”. E se qui il riferimento a Maroni o Zaia è implicito, più diretto è l’attacco al segretario della Lega, Matteo Salvini. “I prefetti hanno subito un attacco volgare e violento da parte di Salvini e della Lega – dice -, quindi io sono dalla parte dei prefetti e mi rendo conto che essere insultati non è una cosa bella”.

Parlando nel corso di una visita a Malta, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha sottolineato come “il fenomeno dell’immigrazione vada affrontato con saggezza e apertura”. Il capo dello Stato ha spiegato che “aiutare i paesi dove si originano e dove transitano i flussi è la risposta più intelligente”. Proprio di questo si parlerà a novembre in un mega-summit internazionale che vedrà la presenza di 58 capi di Stato e di governo. “La decisione dell’Unione europea di distribuire, seppur su base volontaria, le quote di immigranti – ha detto Mattarella – è un primo passo importante per la condivisione di un problema che non è solo dell’Italia o di Malta ma di tutta la Ue”.

“I numeri dicono che in Italia non c’è una emergenza migranti”. Lo ha affermato il prefetto Mario Morcone, capo del dipartimento immigrazione del ministero dell’Interno. “Stiamo parlando di un Paese da 60 milioni di abitanti, con 8mila comuni che devono gestire 80 mila immigrati. In media si tratta di 10 migranti per comune. Possiamo davvero parlare di emergenza?”, si chiede.

Immediata la replica del governatore lombardo, Roberto Maroni: “Mi sembra che l’unica cosa che si possa dire è che anche i prefetti sono vittime di colpi di calore…”.

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