Napoli – “Prendiamoci cura di lei”, promosso dall’ospedale evangelico Villa Betania, è destinato a donne extracomunitarie non in regola con le norme relative all’ingresso ed al soggiorno, si propone di valutare la patologia cervico-vaginale in una coorte di pazienti extracomunitarie irregolari che vivono nella periferia est di Napoli (VI Municipalità, San Giovanni-Barra-Ponticelli), in uno stato di disagio linguistico e di degrado socio-economico e che non usufruiscono della campagna di screening per la prevenzione del cervico-carcinoma.
Un’iniziativa ambiziosa di sanità solidale, che vuole affiancare due realtà consolidate operanti a Napoli:il Centro per la Tutela e la Salute degli Immigrati attivo al presidio ospedaliero “Ascalesi” di Napoli, dove sono erogate prestazioni di dermatologia, medicina interna e l’ambulatorio di ginecologia presso il I Policlinico.
Alla realizzazione del progetto ha contribuito la Chiesa Valdese-Unione delle Chiese Metodiste e Valdese (finanziamento fondi “ottopermille”. Il criterio di impiego di questo finanziamento è finalizzato ad offrire alle donne extracomunitarie sans papier la possibilità di fare prevenzione oncologica delle neoplasie della sfera genitale femminile ed in particolare del cervico carcinoma che a tutt’oggi rappresenta ancora la seconda forma di neoplasia nella donna dopo il carcinoma mammario, la V forma di neoplasia in assoluto e che ogni anno miete 500mila nuovi casi e 280mila decessi specialmente nei Paesi in via di sviluppo dove non esistono le campagne di screening sulla popolazione femminile per questa forma di neoplasia.
La mission della progettualità si sposa perfettamente con quella dell’Ospedale Evangelico Villa Betania, sorto alla fine degli anni’60 nella degradata periferia est di Napoli con l’intento di portare cura ad una fetta di popolazione ai margini del sistema.