Palermo, medico ucciso in discoteca: la telefonata “choc” al 118

di Redazione

Palermo – Sull’omicidio del 25enne Aldo Naro, avvenuto a Palermo all’esterno della discoteca Goa, emergono nuovi elementi. In particolare, agli atti dell’indagine c’è una “telefonata choc” al 118 in cui il centralinista sembra perdere tempo e, addirittura, rivolge parole volgari al suo interlocutore.

“Mi serve un’ambulanza velocissima”, dice una voce al telefono. L’operatore risponde: “Invece di dire velocissima, si attenga a rispondere alle domande…”, per poi innervosirsi davanti alle insistenze e concludere con “ma va scassacci a mi…”. L’uomo, nel frattempo, è stato sospeso dal servizio.

Del pestaggio mortale – fatale un calcio sferrato al collo di Naro – si autoaccusò un 17enne, buttafuori abusivo del locale. Le telefonate al numero di emergenza furono diverse quella notte del 14 febbraio scorso, mentre la vittima, già colpita mortalmente, giaceva morta a terra. In una emerge il ritardo con cui sono arrivati i soccorsi; in un’altra, invece, i primi segnali di omertà e insabbiamento: chi chiama, infatti, nega che ci sia stata una rissa. “E’ scivolato a terra”, dice la voce.

Negli scorsi giorni si è tenuta la prima udienza del processo con rito abbreviato. Il giudice non ha accettato la “messa alla prova” in strutture rieducative quindi rimane in carcere. Il processo è stato rinviato ad ottobre quando ci sarà la pronuncia della sentenza.

Intanto, qualcuno avanza il sospetto che il 17enne non sia il colpevole e voglia coprire qualcuno.

ASCOLTA L’AUDIO DELLE TELEFONATE AL 118

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