Roma – Multe salate per i clienti delle lucciole romane a causa dello “zoning”: l’interdizione alla prostituzione in alcune aree della città, dalla Salaria a viale Palmiro Togliatti, dalla Tiburtina a viale Marconi.
Un nuovo metodo per tentare di combattere il fenomeno: fino a 400 euro per chi verrà sorpreso in compagnia di una prostituta. Per quest’ultima la sanzione potrà arrivare fino a 300 euro.
Quella della prostituzione è una piaga sociale che si tenta di combattere da diversi anni, in cui giovani ragazze spesso di nazionalità est europea sono costrette a vendere il proprio corpo, alimentando un vero e proprio mercato del sesso. In passato la proposta di realizzare case chiuse aveva provocato non poco scalpore soprattutto per i cittadini che avrebbero vissuto nelle zone interessate da questi edifici. Lo scorso febbraio si propose infatti di trasformare l’Eur in un quartiere a luci rosse.
Alla fine invece si è scelta la risoluzione economica, imitando il metodo svedese. Il divieto alla piaga del sesso per strada sarà previsto nel nuovo regolamento di polizia urbana.
“L’idea è di non consentire più fenomeni di prostituzione in zone di grande viabilità, così come di traffico generale, ma soprattutto a ridosso degli insediamenti abitativi”, ha detto il vicecapo di Gabinetto del sindaco, Rossella Matarazzo. Secondo la Matarazzo vanno individuate tre tipologie di attività “criminose”: “Chi esercita, il cliente, ma anche chi si avvicina alla prostituta con la macchina, eseguendo manovre pericolose per la sicurezza stradale in prossimità di situazioni di adescamento”.
“Credo molto in ordinanze che vietino l’esercizio del più antico mestiere del mondo – ha dichiarato il prefetto di Roma, Franco Gabrielli – ma questo lo si fa colpendo soprattutto i clienti, perché laddove c’è un’offerta ma non c’è una domanda, il mercato tende a comprimersi. È auspicabile che l’esercizio venga compresso se non annullato”.