Una gioia immensa quella dell’azzurra Tania Cagnotto che ha conquistata la medaglia d’oro nella finale del trampolino da un metro femminile. La competizione è inserita nel mondiale di tuffi in Kazan. Dietro i suoi 310,85 punti le cinesi Shi Tingmao (309,20) e He Zi (300,30), rispettivamente medaglia d’argento e di bronzo. La campionessa azzurra conquista così il primo oro per l’Italia ai Mondiali di Kazan.
La Cagnotto ha conquistato in gare individuali il bronzo dal trampolino 3m a Montreal 2005, Melbourne 2007 e Roma 2009 e dal trampolino 1m l’oro a Kazan 2015, l’argento a Barcellona 2013 e il bronzo a Shanghai 2011. Insieme a Francesca Dallapè l’argento nel sincro trampolino a Barcellona 2013 e Shanghai 2011.
“Ho sempre messo sullo stesso piano la vittoria di un Mondiale e una medaglia olimpica. Una di queste cose la volevo raggiungere e finalmente è successo”, dice Tania tra le lacrime di gioia del dopo gara. “Avevo strane sensazioni già nelle eliminatorie – racconta – non vedevo l’ora di fare questa gara, sapevo di potercela fare. Ho chiuso in bellezza. Oggi è uno dei momenti più belli della mia vita. Sono al settimo cielo”.
Un oro che arriva in cinque tuffi, tutti perfetti, tutti da incorniciare. Uno e mezzo ritornato: Tania si piazza subito prima, al primo obbligatorio va a 63,60, dietro si capisce subito che c’è molta confusione e l’azzurra disorienta le rivali. La cinese Shi Tingmao le sta dietro a 61.20, la collega He Zi staccata 56.40. Tania inizia con due 9 e un 8.5. Sicura come non mai. Uno e mezzo avanti: arrivano tre otto, il parziale va a 126 e lei per festeggiarlo si lancia nella vasca dell’idromassaggio con uno splash soddisfatto. In scia, non troppo ravvicinata, sempre le cinesi a 11.90 e 14.40 da Cagnotto cioè addirittura quarta e sesta. Uno e mezzo indietro: fioccano gli 8.5 (3). Uno e mezzo rovesciato con avvitamento: a un tuffo dalla fine sono 10 punti su Shi Tingmao e 15 su He Zi. Per l’italiana due 8.5 e un 8. Uno e mezzo rovesciato, il tuffo finale. Con tre 8.5, chiude a 310.85. E non c’è più nulla da dire. Lei si copre la faccia, il padre la abbraccia, la squadra impazzisce, la Cina tace. Non è Londra ma chi se ne importa.