Un incendio distrugge la Cleprin, fabbrica di detersivi antiracket

di Redazione

Sessa Aurunca – Un incendio, divampato la scorsa notte, ha distrutto la fabbrica di detersivi “Cleprin”, a Sessa Aurunca, degli imprenditori antiracket Antonio Picascia e Franco Beneduce. Sul posto i vigili del fuoco hanno domato, con non poche difficoltà, il rogo probabilmente di origine dolosa.

Dietro l’attentato potrebbe esserci una correlazione con la cerimonia di intitolazione ad Alberto Varone, vittima innocente di camorra, del bene confiscato nella frazione Maiano, alla presenza del magistrato Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione.

Picascia, nel 1997, aveva fatto arrestare e condannare gli estorsori del clan Esposito, detto dei “Muzzoni”. “Non saranno questi scarafaggi a farmi andare via da Sessa Aurunca. Cercherò di riaprire l’azienda il prima possibile anche per i miei 30 lavoratori”. Reagisce con queste parole Picascia. “Sono in attesa – spiega l’imprenditore – di comunicazioni ufficiali da parte di carabinieri e vigili del fuoco sull’origine del rogo ma dai primi accertamenti sembra si tratti di un episodio doloso”.

Sull’incontro con Cantone, avvenuto il giorno prima del rogo, Picascia ha raccontato: “Abbiamo parlato di legalità e giustizia, è stata una bella giornata, poi questa la brutta sorpresa”. Per l’imprenditore il probabile atto intimidatorio sarebbe la prima vera minaccia, perché “negli anni nonostante le denunce, il clan non mi ha mai minacciato direttamente con i suoi affiliati ricorrendo però, come nel caso di don Peppe Diana, all’arma della calunnia. Ogni giorno mi arrivano lettere anonime in cui vengo accusato di tutto, in giro vengono sparse voci diffamanti sul mio conto. Ma io ho sempre cercato di non considerarle andando avanti nel mio lavoro”.

La solidarietà del Comitato Don Diana – “Non abbiamo mai abbassato la testa e ci sono momenti in cui è necessario alzarla tutti insieme. Tutti nello stesso momento in maniera solidale, netta e chiara. Dopo l’incendio all’azienda Cleprin di Antonio Picascia e Franco Beneduce, a Sessa Aurunca, è uno di quei momenti fondamentali”. Così il Comitato don Peppe Diana, chiamando a raccolta volontari, rappresentanti istituzionali e cittadini per venerdì pomeriggio, alle ore 17.30, in occasione della tappa del Festival dell’impegno civile ‘Le Terre di don Diana’ dinanzi all’azienda Cleprin, Strada Provinciale Campofelice, 21 Località Casamare di Sessa Aurunca.

“Una manifestazione di solidarietà – sottolineano dal comitato – che dopo quanto è accaduto stanotte, nel 24esimo anniversario dell’omicidio di Alberto Varone, ucciso il 24 luglio del 1991, rappresenta una vera e propria resistenza, unita ed organizzata di chi non ha nessuna intenzione di lasciare il territorio nelle mani dei criminali”.

L’incontro, nell’ambito della tre giorni in memoria di Alberto Varone, si sarebbe dovuto tenere, secondo il programma del Festival che è promosso dal Comitato don Peppe Diana e dal coordinamento provinciale dell’associazione Libera lungo la traccia ‘Partigiani del bene- per una nuova LiberAzione’, alla cooperativa sociale ‘Al di là dei sogni’ a Maiano di Sessa Aurunca.

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