Napoli – “Vediamo solo quello che cerchiamo, e cerchiamo solo quello che conosciamo”. La citazione è da tenere presente nel processo diagnostico di tutte le forme morbose. Ma è particolarmente vera ed applicabile al gruppo di patologie che costituiscono il focus del convegno “Vulvodinia e sindromi correlate” tenutosi all’Hotel Royal Continental di Napoli, promosso dall’associazione “Viva – Vincere insieme la Vulvodinia” e condotto dal professor Francesco Pesce.
Un evento formativo rivolto a medici operanti nel campo dell’Urologia, Ginecologia e Ostetricia, Medicina Fisica e Riabilitazione, Chirurgia Generale, Neurologia, Psicologia, Dermatologia.
La Vulvodinia è una patologia delle mucose e delle terminazioni nervose dell’introito vaginale. Ma si è discusso anche della Sindrome del dolore pelvico cronico (patologia dei muscoli pelvici che spesso oltre al dolore coinvolge l’innervazione somatica della pelvi, dei genitali esterni e dell’ano), della Cistite interstiziale (che coinvolge il rivestimento mucoso della vescica), della Fibromialgia (che coinvolge i muscoli di tutto il corpo e presenta anche sintomi generali molto debilitanti).
Spesso queste patologie, che affliggono prevalentemente ma non esclusivamente le donne, coesistono variamente nello stesso paziente. Il non conoscere da parte dei medici le caratteristiche distintive di queste condizioni morbose, con la conseguenza di non saperle riconoscere, e quindi curare, costituisce un peso enorme, in termini di prolungamento di sofferenze fisiche ed emozionali, ad un grande numero di pazienti, quasi sempre giovani o giovanissimi, che sviluppano sentimenti di incomprensione e credibilità. Le diagnosi circostanziate spesso arrivano dopo anni di peregrinazioni tra vari specialisti e cure incongrue.
Una difficoltà in più per gli specialisti è costituita dal fatto che per nessuna delle forme morbose in questione esistono supporti diagnostici strumentali, quali diagnostica per immagini, endoscopia, “markers” umorali, oltre l’accurata anamnesi e un esame obiettivo specifico. Per sopperire a queste difficoltà da parte dei pazienti di trovare in tempi brevi un corretto inquadramento diagnostico, l’associazione “Viva” ha intrapreso un’intensa attività di divulgazione e di formazione di varie figure professionali.
Il programma scientifico è stato curato dal neuro-urologo Francesco Pesce e ha visto in qualità di docenti alcuni tra i più noti specialisti del settore. Al suo interno si è svolta anche una tavola rotonda dal titolo “Patologie rare o raramente diagnosticate?”. I partecipanti al convegno hanno appreso come formulare una precisa diagnosi e le varie modalità terapeutiche attualmente disponibili per una varietà di condizioni morbose che costituiscono una difficile sfida per gli specialisti coinvolti.