Aversa – Respingo al mittente le accuse di disinformazione mosse dal Movimento 5 Stelle rilevando che da un po’ di tempo il movimento hanno instaurato uno strano “feeling” con il sindaco Sagliocco che non viene mai criticato su temi caldi e viene spesso difeso quando si tratta di fare, squallida demagogia.
Mi aspetterei dal Movimento 5 Stelle (da me votato alle Politiche) interventi anche su questioni scottanti di estrema attualità come palazzi storici sventrati proprio a via Seggio, come interventi scellerati in centro storico, come le indagini sugli appalti o come gli intrecci su camorra e politica.
Il Movimento sceglie di fare un attacco scomposto alla mia persona al quale non posso che rispondere che sono stato democraticamente eletto dal popolo e che, a differenza di altri, non occupo alcuna poltrona ma solo una posizione scomodissima di oppositore la quale è mal digerita da chi cerca di gestire il potere senza avere a cuore gli interessi della città.
Per inciso il ruolo di consigliere comunale, affidatomi da 650 cittadini aversani, non è un lavoro e non prevede uno stipendio ma solo “gettoni di presenza” che per il sottoscritto in tutto il 2014 hanno significato la mirabolante cifra di 243,60 euro.
Sui fatti concreti che il sottoscritto ha prodotto per la città durante la sua attività di Assessore e di Consigliere delegato sono pronto a un dibattito pubblico con chiunque.
Ma venendo al tema ”movida” voglio ricordare che il sottoscritto ha presentato una mozione in consiglio comunale la quale veniva miseramente rigettata da Sagliocco e dalla sua maggioranza con il pretesto puerile di voler affrontare il difficile argomento in Consiglio Comunale dedicato. Ebbene quella convocazione la stiamo ancora aspettando.
In più chi segue i lavori del Consiglio sa benissimo che ad ogni piè sospinto in sottoscritto ricorda all’Esecutivo tra i numerosi insuccessi fin qui ottenuti c’è ancora la questione Movida.
Ricordo in sintesi che la mozione chiedeva al sindaco di farsi promotore di un “patto per la notte” con il quale l’Amministrazione, gli esercenti e i residenti potessero concordare orari, comportamenti, strutture da installare (telecamere sensori acustici e varchi elettronici per la Ztl) per tentare di vivere questo fenomeno nel modo più corretto possibile.
Ribadisco che questa ordinanza è insensata sia sul piano giuridico sia sul piano degli effetti. Ho tentato di spiegare che la Corte costituzionale con quella sentenza ha ribadito chiaramente che il potere di ordinanza del sindaco è limitata a fatti contingibili ed urgenti. Non ho mai detto che ha cancellato l’art. 54 del Tuel. È evidente e confermo che la questione è materia dirigenziale o meglio ancora di Consiglio Comunale.
Qui non si tratta di impedire di bere o meno una birra. Si tratta di assicurare che i locali chiudano all’ora prevista. Si tratta di sanzionare gli esercenti magari attraverso il ricorso all’installazione di idonei impianti di videosorveglianza. Si tratta di evitare le emissioni sonore magari con l’istallazione di sensori acustici. Sono 40 mesi che aspettiamo e che il sottoscritto dall’opposizione preme per delle soluzioni strutturali non aleatorie.
Se il sindaco avesse fatto questo neppure ci sarebbe stato bisogno di adottare questa ordinanza che, lo ripeto, serve solo a fare scena e finito l’effetto annuncio cadrà anch’essa nel dimenticatoio.
Ieri sera centinaia di giovani fino a tarda notte hanno consumato alcolici disturbando la quiete dei residenti. Si può mai pensare di multarli tutti? E allora che senso ha mandare i nostri vigili urbani ad inseguire i giovani per le strade se il problema può essere risolto alla radice? Perché non si fanno rispettare gli orari di chiusura? Ed io farei demagogia? La cattiva politica per me è quella fatta per scopo personale.
Il consigliere indipendente Gino Della Valle