Aversa – “Avocare a sé il diritto di primogenitura di un progetto non proprio finalizzato a regolamentare la movida per coprire uno scivolone mediatico, realizzato attraverso affermazioni virgolettate riportate da un quotidiano come dichiarazioni rilasciate dall’esponente di una parte politica, poi rinnegate a seguito di una contestazione effettuata da un’altra parte politica, non è il comportamento che gli elettori devono aspettarsi da chi li rappresenta. Ma senza entrare nel merito delle dichiarazioni del consigliere Gino Della Valle è bene ricordare che il ‘patto per la notte ‘come soluzione del problema creato dalle distorsioni della movida è una proposta fatta da ‘Democrazia e Territorio’ nei primissimi giorni di febbraio 2013, pubblicata dai media locali l’11 febbraio 2013 (guarda il video) e consegnata, giorni prima, con tanto di particolari e dettagli all’amministrazione comunale perché la facesse sua. Se il sindaco avesse voluto tenerne conto, oggi non staremmo a rimuginare e cercare di rimediare ai danni provocati dalla cattiva gestione di un fenomeno sociale, culturale ed economico che avrebbe potuto segnare il rilancio di zone desertificata della città come via Seggio”.
A parlare è Antimo Castaldo, candidato sindaco nel 2012 per il movimento politico culturale ‘Democrazia e Territorio’, componente del ‘Comitato per la Vivibilità di via Seggio’, oggi nel direttivo provinciale e cittadino del Pd.
“Per risolvere le problematiche della movida, così da trasformarla da fenomeno deleterio a risorsa per la città, non basta – dice Castaldo – firmare ordinanze che poi non vengono fatte rispettare attivando i dovuti controlli, né far balenare l’ipotesi dell’istituzione di un tavolo di lavoro permanente con gli operatori commerciali così da coinvolgerli seriamente nelle scelte fondamentali che devono mettere insieme le ragioni dell’ordine pubblico, la tranquillità dei residenti nelle strade della movida e la legittima aspirazione degli imprenditori di accrescere il loro volume di affari chiedendo di sottoscrivere una specie di contratto d’onore con l’amministrazione in cui si assumano l’obbligo di rispettare tutte le norme contenute nelle leggi e nelle ordinanze che da queste discendono”.
“Bisogna istituzionalizzate il patto per la notte proposto da ‘Democrazia e Territorio’, attivando il consiglio comunale e la giunta affinché venga approvato il regolamento che avevamo approntato in dettaglio e che prevedeva, tra l’altro, anche l’istituzione del tavolo tecnico di cui oggi il sindaco comincia a sentire la necessità”, sottolinea il democrat.
“Coinvolgere, come è giusto e doveroso, le componenti istituzionali dell’amministrazione quali sono il consiglio comunale e la giunta permetterebbe – sottolinea Castaldo – di passare dall’impegno personale, o ‘d’onore’ per chi poi lo rispetterò, dei singoli preso con il primo cittadino alla realizzazione di tutto quel contorno di strutture tecniche necessarie a far sì che le ordinanze e le norme che devono regolare questo tipo di attività vengano rispettate da tutti per obbligo e non a titolo di favore”.
“Fino a quando il sindaco non si convincerà della necessità di accettare il suggerimento fornitogli due anni fa da ‘Democrazia e Territorio’, mutuato da quanto è stato messo in atto con ottimi risultati già in altre città italiane come Firenze e Genova, la movida continuerà ad essere fonte di preoccupazione e di problemi per Aversa”.