Aversa – Round a favore del Comune di Aversa nell’eterna guerra intrapresa tra l’ente normanno la Senesi, azienda che gestisce il servizio di igiene urbana nella città normanna.
Il Consiglio di Stato conferma il difetto di giurisdizione della giustizia amministrativa in merito alla penale da 500mila euro inflitta dall’Ente in conseguenza del mancato raggiungimento della percentuale di raccolta differenziata contrattualmente prevista. I giudici amministrativi, però, non si sono fermati a questa eccezione e, in parte, sono entrati anche nel merito affermando, in sostanza, che il capitolato di appalto che prevede quelle penali lo ha sottoscritto ben cinque anni fa e solo dopo l’irrogazione delle penali se ne duole.
“Al di là del problema della giurisdizione – ha dichiarato il sindaco Giuseppe Sagliocco, impegnato in una lotta senza quartiere con la società di Porto Sant’Elpidio – il provvedimento del Consiglio di Stato afferma quanto noi andiamo sostenendo da tempo. Non si capisce perché la società marchigiana non debba rispettare il contratto, e quindi anche le penali da esso previste, soprattutto se il danno sia per la città che i cittadini è sostanziabile anche economicamente. Maggiore differenziata, infatti, significa minore spesa in bollette della Tari per gli aversani”.
“In questo caso – si legge, tra l’altro, nella sentenza – la società Senesi spa ha liberamente prestato il proprio incondizionato consenso alla conclusione del contratto (dalle cui prescrizioni è rimasta perciò vincolata), e soltanto dopo oltre quattro anni ha interposto il presente gravame”.
Una vicenda che, comunque, stante anche l’ammontare, tornerà nelle aule di tribunale, ma questa volta civile, per verificare, di fatto, se sono stati eventuali inadempimenti della Senesi a non far decollare la raccolta differenziata in città. Questa delle penalità è solo una delle tante vertenze, anche con esposti in procura, tra il comune normanno e la società di Porto San’Elpidio che ha anche ricevuto un’interdittiva antimafia, sospesa dal Tar di Ancona.