Roghi in Via Ex Vianini, Costanzo: “Lavori iniziati senza la preventiva bonifica”

di Gabriella Ronza

San Marcellino – È successo nella mattinata del 7 agosto, in via Ex Vianini, dove ben venti “big bag”, i sacchi bianchi dove sono costipati i rifiuti raccolti nelle zone campestri, sono andati in fiamme. Sul posto i volontari dell’associazione “Terra dei Fuochi – Caserta”, grazie a delle segnalazioni, che prima di giungere a San Marcellino era già impegnati a Trentola Ducenta per un altro incendio di sterpaglie e rifiuti, tra cui amianto, in un’area agricola.

Il rogo a San Marcellino è stato domato dagli stessi volontari prima dell’arrivo dei vigili del fuoco. In seguito, questi ultimi sono stati invitati a recarsi a Trentola Ducenta.

Gli incendi di oggi rappresentano l’ultima goccia di un “vaso di polemiche” riempito da mesi. Nella zona in questione, infatti, il Comune di San Marcellino ha dato il via ai lavori di realizzazione di un certo numero di lotti per la costruzione di 18 capannoni finanziati con fondi europei. È un’area degradata e sommersa da rifiuti di ogni tipo.

A detta dell’associazione ‘Terra dei Fuochi’, in più occasioni è stata denunciata la situazione agli organi competenti i quali, ad oggi, sembrerebbero non aver adottato alcun provvedimento. Il rappresentante del sodalizio, Nicola Costanzo accusa: “Siamo venuti a conoscenza della questione tramite il segretario comunale Mirabella, il quale, a seguito delle mie osservazioni, ha risposto che lui non sapeva nulla di tutto questo disastro e tutto ciò, francamente, è molto strano visto che è da due anni che denunciamo la problematica sia sui giornali, sia alle autorità competenti e anche all’amministrazione comunale guidata dall’allora sindaco Carbone. Insomma, tutti sapevano ma nessuno ha mai mosso una foglia”.

Costanzo poi chiarisce: “Per San Marcellino la realizzazione di questo insediamento produttivo rappresenta un volano importante per la crescita e lo sviluppo del paese, quindi siamo favorevoli al progetto e non ci sarebbe nulla di strano a realizzarlo se non fosse per il fatto che l’area interessata è sommersa da diverso tempo da rifiuti. Stiamo denunciando la situazione da mesi. Pensate, sono intervenuti sul posto per fare il sopralluogo la Forestale, l’Esercito e finanche i carabinieri, ma a tutt’oggi nulla è cambiato”.

L’associazione, alla luce di tutto questo, si chiede con quale criterio si è deciso di iniziare i lavori senza prima pensare di bonificare l’intera area. “Spero che non succeda come già si è verificato in passato in altre realtà non molto lontane, ovvero, che durante l’esecuzione dei lavori tutti questi rifiuti vengano interrati. Ed è per questo motivo che chiediamo alle autorità competenti, ai carabinieri, alla Forestale e comunque a tutti coloro che hanno il dovere di vigilare, di aprire un’indagine al fine di verificare la corretta procedura di quanto sta avvenendo, anche perché i suddetti lavori sono iniziati già da tre giorni e tutto ciò, lasciatemelo dire, è veramente assurdo”, conclude l’attivista.

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