Villano (Pd) si dimette dalla commissione Lavori Pubblici

di Redazione

Aversa – “E’ in atto un tentativo di forzare le regole della democrazia, per giungere alla convocazione del consiglio comunale entro la fine di agosto, di fronte al quale non possiamo restare indifferenti. E’ gravissimo che con una convocazione firmata dal presidente della Commissione Lavori Pubblici per il 31 agosto si cerchi di autoconvocare arbitrariamente l’organismo (cosa tra l’altro non previta dal regolamento), chiamato ad esprimere un parere obbligatorio ma non vincolante su bilancio e piano triennale delle opere pubbliche, per il 25. Una pratica che non trova alcun fondamento nei regolamenti e che denuncerò al Prefetto. Ad Aversa va ripristinata la legalità”.

Così il consigliere comunale del Partito Democratico di Aversa e presidente della Commissione comunale Lavori Pubblici, Marco Villano, commenta le ultime manovre messe in atto dalla maggioranza, esigua, che sostiene il sindaco Giuseppe Sagliocco.

“In pochi giorni – aggiunge Villano – abbiamo assistito a due forzature. La prima ha visto il dirigente D’Orazio invadere il campo della politica mentre la seconda, messa in campo dai consiglieri di maggioranza, mortifica l’intera assise cittadina, le commissioni, la minoranza e il sottoscritto. Ritengo di non poter essere complice di questi atti illegittimi e arbitrari per cui annuncio che, di fronte a questo sciagurato piano della maggioranza,  ho rassegnato le dimissioni da presidente e componente della commissione. Tra il punto e il posto scelgo il punto. Non mi interessano le poltrone ma il bene della città, cosa sconosciuta a questa amministrazione comunale che sta cercando in ogni modo di porre in essere un blitz di fine agosto”.

“Sagliocco – aggiunge Villano – teme di non riuscire a tenere insieme la maggioranza nei primi giorni di settembre perché con la nomina del nuovo assessore qualcun altro potrebbe sfilarsi. Ma ha scelto di ignorare i nodi politici non avendo rispetto dei ruoli e delle istituzioni. Io, con grande senso di responsabilità, vista al diffida del prefetto che ci impone di approvare il bilancio entro il 3 settembre, ho convocato la commissione per il 31 quando avrei potuto scegliere la strada dell’ostruzionismo visto che senza l’approvazione del bilancio c’è lo scioglimento. A tutto c’è un limite”.

Adesso il presidente Stabile sarà costretto a mettere all’ordine del giorno del civico consesso la surroga di Villano in commissione e l’organo a riunirsi per eleggere il proprio presidente. 

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