Napoli – Forse alla fine rimarrà solo una provocazione, o al massimo una favola estiva senza lieto fine, ma rimanda al calcio inteso come passione pura la lettera che i calciatori della Napoli Afro United, squadra di Prima Categoria composta di immigrati, hanno scritto a Mario Balotelli invitandolo a giocare con loro “anche solo per un giorno” voltando le spalle al “calcio dei potenti, dei milioni e delle tv che ti usa e non ti comprende allo stesso tempo”.
Chissà se Supermario, che aspetta di conoscere la sua nuova squadra (Siviglia e Sampdoria le ultime suggestioni di mercato per liberarlo dalla gabbia d’oro del Liverpool) e intanto lancia un nuovo scarpino con la cresta solo per i suoi fan-bambini, ci farà un pensiero. Magari anche solo per scherzarci su.
La lettera dei ragazzi della Napoli Afro United, idraulici, muratori, tuttofare, camerieri e braccianti nei campi di arance e pomodori, comincia con il più classico degli incipit ‘Caro Mario’.
“Siamo l’Afro-Napoli United – scrivono – una squadra di calcio che milita nel campionato di Prima Categoria della Figc in Campania. Ti scriviamo perché siamo certi che più di una cosa ci leghi. I nostri calciatori sono per la maggior parte africani. Insieme cerchiamo di lanciare un messaggio. Che la diversità è un valore da preservare. In un periodo dove sempre più si parla di migrazione in termini negativi e xenofobi, gridare no al razzismo è fondamentale. Ma non ti nascondiamo che pure i risultati sportivi ci gratificano. In due anni abbiamo ottenuto due promozioni di categoria di fila”.
“Il nostro calcio – sottolineano – è ben diverso dal tuo. Spesso, il sabato, dopo la partita, si corre a lavoro ed è sempre più difficile districarsi tra mille avversità. Nessuno ci paga per giocare a calcio, ma affrontiamo tutto questo spinti dalla passione e dalla voglia di riscatto. Inutile dirti che per i nostri ragazzi sei un mito, un modello da seguire e ti imitano anche nel look. In te vedono una parte di Africa che ce l’ha fatta. Che ti piaccia o meno, rappresenti quella nuova Italia, multietnica e multicolore, che la politica tenta di negare, ma che inevitabilmente riteniamo sia il futuro del nostro Paese”.
“Per tutto questo – concludono – nonostante la lontananza dei mondi a cui apparteniamo, siamo vicini. Forse è utopistico immaginare che tu possa mandare a quel paese il calcio dei potenti, dei milioni e delle tv che ti usa e non ti comprende allo stesso tempo, ma vieni a giocare con chi fa il calcio per amore e per passione, anche solo per un giorno. Noi afronapoletani saremmo felicissimi di ospitare un fratello afroitaliano. Ci regaleresti un’altra vittoria. Ciao Mario”.