Una cinquantina di migranti – il bilancio è ancora da accertare – sono morti in Austria nei pressi delle località di Neusiedl e Parndorf. I loro corpi si trovavano in un camion abbandonato sulla autostrada A4 (che porta dall’Ungheria a Vienna). Secondo una primissima ricostruzione, è probabile che i profughi siano soffocati all’interno del mezzo, che era parcheggiato lì da diverse ore.
La polizia è già alla ricerca del conducente del veicolo. La targa del camion, un tir frigorifero da 7,5 tonnellate che appartiene a una società slovacca produttrice di insaccati del gruppo Agrofert, è ungherese, registrata a un cittadino romeno. Lo ha fatto sapere il capo dell’ufficio del premier ungherese, Viktor Orban. La targa è stata rilasciata a Kecskemet, circa 85 chilometri da Budapest. Il nome del titolare non è stato reso noto. La polizia ungherese sta lavorando con le autorità austriache per scoprire che cosa sia accaduto e chi sia responsabile dei decessi dei migranti.
La società è di proprietà del ministro delle Finanze e vicecancelliere ceco, Andreja Babiš. Il portavoce del gruppo ha così dichiarato: “Il veicolo potrebbe essere stato venduto. Attualmente siamo in possesso di sei camion, ma non esportiamo in Austria”.
Di fronte all’accaduto, la cancelliera tedesca Angela Merkel pretende una solidarietà che più volte, per altri avvenimenti, hanno richiesto anche le autorità italiane.
Grida di aiuto che spesso e volentieri non sono state recepite da un’Europa tendente al silenzio di fronte alla gravità del problema immigrazione o che si volta verso soluzioni molto diverse da quelle proposte dai paesi più colpiti dal fenomeno.
La cancelliera, in perfetto stile tedesco, è stata tagliente nel commento sull’accaduto: “Siamo tutti sconvolti dalla notizia agghiacciante dei profughi morti nel tir. Questo è un ammonimento all’Europa a offrire solidarietà e a trovare soluzioni”.
Il ministro dell’interno austriaco, Johanna Mikl-Leitner, in una conferenza stampa nella città di Eisenstadt, si è mostrato visibilmente commosso: “L’Unione europea dovrebbe istituire subito dei centri di accoglienza lungo i confini per permettere il trasferimento in sicurezza di profughi nei 28 Stati membri. Questo è adesso il passo più importante”.
L’accaduto ha, comunque, dei precedenti. Tre trafficanti di esseri umani, nella giornata di mercoledì, sono stati arrestati vicino a Bruck an der Leitha, poco lontano dal luogo del ritrovamento del camion.
Uno di loro ha trasportato in un furgone 34 migranti, tra i quali dieci bambini, attraverso il confine austriaco e li ha poi fatti scendere lungo l’autostrada.
I migranti hanno dichiarato che nel camion non vi era aria e che più volte avevano pregato il conducente di sostare per qualche minuto, ma questi, noncurante della situazione, aveva continuato a guidare.