“In troppe occasioni le primarie si sono rivelate uno strumento di consultazione popolare estremamente manipolabile e non in grado di esprimere il miglior candidato tra quelli in gara”. Meglio quindi “accordi” tra forze politiche. Lo precisa Silvio Berlusconi, intervenendo in merito ad alcune indiscrezioni che gli attribuiscono l’intenzione di ricorrere alle primarie per selezionare i candidati di centrodestra alle prossime amministrative.
Non tardano ad arrivare le prime reazioni al no di Berlusconi alla primarie. Netta la presa di posizione di Raffaele Fitto, che spiega come sabato “alcuni esponenti di Forza Italia, anche in dialogo con me, avevano effettuato una timida apertura, comunque positiva. E oggi, puntuale, dopo neppure mezza giornata è arrivata la stroncatura da parte di Berlusconi, che commette un altro gravissimo errore. Sbagliare è umano, perseverare…”.
Contrariato anche Francesco Storace. “Le primarie nel centrodestra potrebbero dar fastidio a Renzi, che non le vuole più per il Pd. Quindi, Berlusconi dice no. Quindi ci sarà chi dirà no ad alleanze, a partire da Roma, con chi pensa che i cittadini siano da disprezzare nella scelta dei candidati”, ha spiegato infatti il segretario nazionale de La Destra.
Favorevole alle primarie anche Roberto Maroni. “A Berlusconi le primarie non sono mai piaciute. Io la penso diversamente. Le primarie le ho fatte da segretario della Lega ed ha vinto Salvini. Fatte bene funzionano e credo che per il centrodestra sarebbero un esercizio utile a Milano. Andrebbero fatte rapidamente”, ha detto infatti il presidente della Regione Lombardia.