San Tammaro – Siglato il primo accordo di valorizzazione del Real Sito di Carditello. Il ministro della Cultura, Dario Franceschini, il governatore della Campania Vincenzo De Luca, il sindaco Emiddio Cimmino e il prefetto di Caserta Arturo De Felice hanno firmato l’intesa che, come spiega il presidente del Pd Campania, Stefano Graziano, “rappresenta un’ulteriore pagina di buona politica, quella politica che si rimbocca le maniche e compie atti utili allo sviluppo del territorio”.
L’accordo arriva all’indomani delle nuove minacce ricevute dall’ex ministro Massimo Bray, artefice della rinascita di Carditello. “Solidarietà a Massimo Bray. Le minacce sono a vuoto: il suo lavoro va avanti e lunedì firmo a Carditello la nascita della Fondazione”, ha scritto il ministro Franceschini su Twitter. “Episodi di questo tipo – ha aggiunto il ministro – non devono e non possono essere in alcun modo sottovalutati. Su Carditello l’impegno dello Stato italiano è massimo ed in continuità con l’operato di Bray”.
“Con il ministro Massimo Bray prima, al quale rinnovo la mia totale solidarietà per le minacce ricevute, e con Franceschini oggi – aggiunge Graziano – abbiamo scelto di puntare sulla cultura come settore strategico per il rilancio economico. L’ex tenuta di caccia borbonica, per il cui recupero c’è stato anche il costante impegno del sindaco di San Tammaro Emiddio Cimmino, rappresenta un unicum che non poteva essere lasciato al degrado o alle mire speculative di qualche privato. Ora acceleriamo verso la costituzione della Fondazione che sarà lo strumento fondamentale per fare di Carditello una risorsa per l’intera Provincia di Caserta”.
Una delle più belle pagine di politica degli ultimi anni in Provincia di Caserta”. E’ il commento del segretario provinciale del Partito democratico Raffaele Vitale. “Finalmente, portiamo a casa uno straordinario risultato – prosegue Vitale, sindaco di Parete – grazie al lavoro del ministro Bray prima e di Franceschini poi. Entrambi hanno scelto di perseguire il recupero di un bene finito nel mirino di affari loschi, come testimoniano le frequenti minacce a chi si è impegnato maggiormente per far in modo che l’ex tenuta di caccia borbonica tornasse nella disponibilità del ministero. Rivolgo anche un sentito ringraziamento alle associazioni, tra cui Agenda 21, che non hanno mai fatto scemare l’attenzione sul sito e oggi possono festeggiare questo storico traguardo”.