Tianjin – Sono 114 le vittime accertate per la devastante esplosine a Tianjin, nel nord della Cina; cala invece il numero dei dispersi a 70 mentre i feriti sono circa 700.
E’ l’ultimo bilancio fornito dalle autorità comunali, dal quale si comprende inoltre che sono stati identificati i corpi di 54 persone (39 pompieri, cinque membri delle forze dell’ordine e 10 residenti), secondo quanto riferito dal responsabile stampa Gong Jiansheng, citato dall’agenzia ufficiale Xinhua.
Tra i dispersi e le vittime, gran parte sarebbero vigili del fuoco.
Negli ultimi giorni una cinquantina di genitori e parenti dei pompieri, alcuni dei quali giovanissimi, hanno inscenato manifestazioni di protesta per la sorte dei loro cari e per le scarse informazioni fornite dalle autorità locali. I feriti ancora in ospedale sono centinaia, circa 60 dei quali sono in condizioni gravi.
Intanto comincia la conta, per quanto possibile, dei danni. Cresce infatti la paura per le sostanze sprigionate nell’atmosfera. Le fiamme hanno rilasciato nell’aria, tra le altre sostanze chimiche, il cianuro di sodio, agente altamente tossico. Sui livelli di inquinamento ambientale, il vento sta aiutando i soccorritori perché soffia verso il mare. Sta diminuendo pertanto la concentrazione di toluene, cloroformio, metilbenzene e altri agenti chimici.
Un team di 217 esperti delle forze armate in emergenze chimiche e nucleari sta operando nella zona e le autorità hanno richiesto anche l’intervento di tecnici del produttore della sostanza per gestire la situazione. Per neutralizzare il cianuro viene usato perossido di idrogeno.