Pompei – Far diventare il distretto turistico che gravita intorno agli Scavi di Pompei l’area di maggiore interesse turistico d’Europa. L’ambizioso progetto è stato lanciato dal Comitato Promotore “Grande Pompei” presieduto da Paolo Negri e che riunisce una serie di imprenditori del settore turistico-ricettivo della cosiddetta ‘Buffer Zone’ del Grande Progetto Pompei.
L’assemblea per l’elezione dei nuovi organi direttivi del Comitato, nato nel novembre del 2013, si è svolta nella serata di martedì 4 agosto al Pompei Resort, struttura ricettiva della Città Mariana, ed ha visto la partecipazione di esponenti del mondo imprenditoriale, istituzionale, ecclesiastico e universitario.
“Il Grande Progetto Pompei rappresenta la possibilità di rinascita e crescita di questo territorio. Noi imprenditori vogliamo recitare un ruolo di primissimo piano mettendo in campo azioni e investimenti che non si candidano ad essere sogni nel cassetto, ma fatti certi in grado di produrre economia e occupazione su questo straordinario territorio”, ha dichiarato Paolo Negri, presidente del Comitato Promotore Grande Pompei, a margine dell’assemblea che ha eletto il nuovo organo direttivo integrato con la nomina della dottoressa Sonia Palomba, imprenditrice nel settore alberghiero, ex assessore al comune di Pompei, una delle promotrici del contratto di sviluppo denominato Grande Pompei 1 già inviato per l’ammissione al Ministero dello Sviluppo Economico attraverso Invitalia; del dottor Nicola Cardano, imprenditore nel settore turistico-ricettivo ex sindaco di Portici, già consigliere regionale e presidente dell’Ept Caserta, e del professor Antonio De Simone, archeologo e ordinario all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, che nel suo intervento ha lanciato l’idea di “allestire all’interno della Reggia di Portici un museo per ospitare gli innumerevoli tesori che oggi sono conservati nei caveau. Si tratterebbe – ha sottolineato l’archeologo – di ripristinare una verità storica visto che quando sono partiti gli Scavi di Ercolano, i materiali rivenuti venivano raccolti proprio nel palazzo di Portici ed il museo aveva la denominazione di Museo Ercolanese”.
Come ha sottolineato Vincenzo Sica, membro revisore del Comitato Promotore Grande Pompei, “il criterio della scelte dei nuovi componenti del consiglio direttivo è stato quello di individuare imprenditori che hanno già concretamente presentato progetti ai fini del contratto di sviluppo, oltre che una figura emerita dal punto di vista scientifico quale il professor Antonio De Simone. Questa è un ulteriore testimonianza della forte presenza di soggetti privati che hanno aderito al nostro Comitato Promotore sottolinea la vivacità del tessuto imprenditoriale del territorio afferente alla ‘Buffer Zone’. Ci sono tanti imprenditori che hanno voglia concreta di portare avanti i loro progetti e di confrontarsi con le Istituzioni locali – ha spiegato. Crediamo che le forme di partenariato pubblico-privato siano fondamentali per la buona riuscita del progetto. Siamo pronti a sostenere le Istituzioni locali, ma vogliamo dire la nostra non solo per quanto attiene le iniziative privatistiche, ma anche nell’individuazione delle infrastrutture necessarie per costruire un vero fenomeno attrattivo. Dopo la pausa estiva abbiamo già in agenda un incontro con i vertici regionali per illustrare le nostre idee progettuali per aumentare le potenzialità del territorio”.
Per i rappresentanti del Comitato Promotore Grande Pompei ora c’è bisogno di passare alla seconda e terza fase del Grande Progetto Pompei, come sottolinea Angelo Pica, presidente del Consorzio Costa del Vesuvio: “Dobbiamo andare oltre le attività intramoenia svolta in modo splendido dal generale Nistri. Gli imprenditori si presentano e vogliono coinvolgere il territorio, siamo pronti a scommettere ed investire. Chiediamo quindi, ancora una volta, di partecipare al tavolo del comitato di gestione del Grande Progetto Pompei per individuare insieme alle istituzioni locali e regionali le infrastrutture necessarie a creare realmente incoming turistico e valorizzare il patrimonio turistico dell’area pompeiana”.
All’incontro erano presenti tra gli altri anche monsignor Pietro Caggiano, rettore del Seminario del Santuario di Pompei, Rosita Matrone, presidente di Federalberghi Pompei, Luigi Marulo, Direttore Generale Cmo ed animatore di progetti di riqualificazione sulla fascia costiera di Torre Annunziata, Franco Gallo, consigliere comunale di Pompei, i rappresentanti del Gruppo Donnarumma, il dottor Giovanni De Cesare, il dottor Giovanni Gallo, il quale ha illustrato un progetto nell’ambito della filiera agro-alimentare; rappresentanti del Gruppo Di Prisco titolari del “Guarracino Resort”.