Cairo – L’Isis torna a colpire: tre bombe sono state fatte esplodere a Shubra, nella periferia del Cairo, provocando 29 feriti. Al momento pare non ci siano morti.
La deflagrazione dei tre ordigni è avvenuta nella notte nei pressi del palazzo della sicurezza nazionale e di un tribunale.
A rivendicare l’attacco, gli uomini dell’Isis che hanno diffuso un comunicato ufficiale. “Questa operazione – spiegano ancora i miliziani – è la vendetta per i nostri fratelli e per tutti i martiri musulmani”. Gli antagonisti egiziani hanno invece pubblicato un messaggio sulla loro pagina Facebook. “In nome di Allah misericordioso, annunciamo la nostra piena e completa responsabilità per le esplosioni verificatesi poche ore fa”, si legge sulla pagina online.
Tre bombe sono esplose poco prima delle 2 del mattino e secondo la prima ricostruzione del ministero degli Interni egiziano “un uomo ha improvvisamente fermato la sua auto davanti all’edificio della sicurezza nazionale, è saltato fuori ed è fuggito a bordo di una motocicletta che seguiva il veicolo”. Poco dopo è avvenuta la deflagrazione, “come un terremoto”, ha riferito un residente.
Il ministero dell’Interno egiziano parla da parte sua di una autobomba lasciata esplodere da un assalitore poi fuggito in sella a una motocicletta. E conferma il ferimento di sei agenti.
Secondo la direzione della Salute di Qalyubiyya, la maggior parte dei feriti non è in gravi condizioni. Molti, ha aggiunto la stessa fonte, sono stati già dimessi dagli ospedali.
L’attentato avviene a 48 ore dal nuovo giro di vite voluto dal presidente, Abdel Fattah al Sisi, che ha approvato una nuova legge anti-terrorismo più dura di quella già in vigore, che oltre ad inasprire ulteriormente le pene, assegna poteri ancora maggiori alla polizia. La decisione è stata accolta con forti critiche da attivisti ed esponenti della società civile egiziana e della comunità internazionale che temono possa essere usata per imbavagliare ulteriormente il dissenso e colpire oppositori.
L’attentato avviene a 48 ore dal nuovo giro di vite voluto dal presidente Abdel Fattah al Sisis che ha approvato una nuova legge antiterrorismo più dura di quella già in vigore, che oltre ad inasprire ulteriormente le pene assegna ancora maggiori poteri alla polizia.