I vescovi non la mandano certo a dire sul tema dell’immigrazione, lanciano una dura accusa alla classe politica. “Piazzisti da quattro soldi che pur di prendere voti, di raccattare voti, dicono cose straordinariamente insulse!”.
Così il segretario generale della Cei, Nunzio Galantino, pur senza citare espressamente il leader della Lega Matteo Salvini e il portavoce dell’M5s Beppe Grillo, qualifica i leader politici che in questi giorni hanno affermato la necessità di più efficaci restrizioni all’ingresso in Italia di nuovi immigrati e profughi.
“Come italiani dovremmo un poco di più imparare a distinguere il percepito dal reale”, afferma il presule ai microfoni della Radio Vaticana, che lo ha intervistato al rientro del suo viaggio in Giordania, paese che accoglie diversi milioni di richiedenti asilo fuggiti da Siria e Iraq. “Noi qui – spiega monsignor Galantino – sentiamo dire e sentiamo parlare di insopportabilità del numero di richiedenti asilo: guardate, questo, secondo me, è un atteggiamento che , in questi giorni, viene purtroppo alimentato da questi quattro piazzisti”. “Lo so – ammette Galantino – che l’accoglienza è faticosa; lo so che è difficile aprire le proprie case, aprire il proprio cuore, aprire le proprie realtà all’accoglienza”.
Il segretario della Cei indica dunque all’Italia e all’Europa l’esempio di paesi che sanno accogliere di più. “La Giordania – esemplifica – ha una popolazione che è di circa 6 milioni, 6 milioni e mezzo, ma sapete che lì ci sono due milioni e mezzo di profughi che vengono accolti?”. Per monsignor Galantino, in definitiva, “quello che distingue la Giordania, il Kurdistan iracheno e le altre zone che stanno accogliendo i profughi in questo momento dall’Italia, da noi è questo: non perché loro hanno più mezzi, probabilmente hanno solo un cuore un poco più grande; probabilmente vogliono veramente mettere vita con vita con queste persone”. “E soprattutto – conclude – questa attenzione che da noi ahimè manca, questa attenzione ai perseguitati cristiani e yazidi, minoranze che hanno fatto la storia del Medio Oriente”.