Roma – L’ex Nunzio nella Repubblica Dominicana ed ex arcivescovo Jozef Wesolowski è morto nella notte in Vaticano. Già ridotto allo stato laicale dalle autorità della Santa Sede, l’ex presule polacco era agli arresti domiciliari e sotto processo in Vaticano per atti di pedofilia commessi a Santo Domingo e possesso di materiale pedopornografico.
“Alle prime ore di questa mattina – recita un comunicato della sala stampa vaticana – è stato trovato defunto nella sua abitazione in Vaticano S.E. Mons. Jozef Wesolowski, già Nunzio Apostolico. Subito intervenuta l’autorità vaticana per i primi accertamenti, i quali indicano che la morte è dovuta a cause naturali. Il Promotore di Giustizia ha ordinato un’autopsia, che sarà effettuata oggi stesso e i cui risultati saranno comunicati appena possibile. Il Santo Padre è stato doverosamente informato di tutto”.
Lo scorso 15 giugno Wesolowski era stato rinviato a giudizio e la prima udienza si era tenuta l’11 luglio. Per i reati di detenzione di materiale pedopornografico “per il periodo trascorso a Roma”, i giudici si basavano su inchieste in Vaticano, mentre per gli abusi sessuali sui minori commessi a Santo Domingo, “l’accusa – aveva spiegato il Vaticano – si basa sul materiale probatorio trasmesso dall’Autorità giudiziaria di Santo Domingo”. Per l’inchiesta e “il definitivo accertamento dei fatti”, i giudici, continuava la Santa Sede, non escludono “eventuali forme di cooperazione giudiziaria internazionale”.
Nel 2014 il Procuratore generale di Santo Domingo era giunto in Vaticano per incontrare i giudici, aveva fatto una dichiarazione sul caso Wesolowski, e in quella occasione si era parlato dell’eventualità di una rogatoria internazionale per acquisire ulteriori elementi. Dalla formulazione del rinvio a giudizio Wesolowski era stato inquisito in base al codice penale della Santa Sede, alla legge del 2008 sulle Fonti del diritto che sanziona i comportamenti gravi contrari alla religione e alla morale.