Palermo, in fiamme deposito di carburanti nel quartiere Brancaccio

di Redazione

Palermo – Bruciano le cisterne di carburante della ‘Sicilia Petroli’, il deposito carburanti nella zona industriale di Brancaccio a Palermo, in via Salvatore Corleone, poco distante dal centro commerciale Forum e vicino ad abitazioni civili, dove lunedì pomeriggio sono intervenute decine di squadre dei vigili del fuoco del comando provinciale.

La situazione in via Salvatore Corleone è tornata sotto controllo anche perché hanno tenuto i bacini di contenimento dei due serbatoi da 500 metri cubi di gasolio. Nei pressi c’erano anche altri sei serbatoi da 100 metri cubi di benzina interrati. Grazie all’azione di spegnimento e raffreddamento dei pompieri non si sono verificare esplosioni o fuoriuscite di carburante. La nube nera per ore ha avvolto la zona e adesso bisogna verificare il livello di inquinamento.

Polizia e Vigili del Fuoco dovranno anche comprendere le cause dell’incendio per stabilire le responsabilità di un disastro che poteva avere conseguenze ben più gravi. Pare che al momento dello scoppio e dell’incendio c’erano infatti alcune autocisterne che stavano facendo rifornimento.

Dalle 18.20 la linea elettrica lungo il tratto ferrato è stata disalimentata per consentire l’intervento dei vigili del fuoco. La coltre nera è arrivata fin sopra le abitazioni di Villabate, comune alle porte di Palermo. “Fortunatamente il bacino di contenimento dei due serbatoi ha retto – dicono i vigili del fuoco del comando provinciale di Palermo – Così il carburante è rimasto dentro la struttura e non è fuoriuscito del tutto. Il lavoro dei pompieri è riuscito fino adesso a contenere i danni che comunque sono notevoli”.

Molte aziende attorno alla zona del rogo sono state fatte evacuare. Nel parcheggio vicino alle cisterne c’erano autobotti che sono state spostate prima che il fuoco potesse raggiungerle. Tantissima la paura per i residenti – alcuni palazzi sono stati evacuati per prudenza – soprattutto per l’inquinamento dell’aria e della vegetazione.

Intanto, la Kuwait Petroleum Italia ha precisato, in una nota, che, contrariamente a quanto erroneamente riportato, il deposito non è di proprietà e non è gestito dalla Q8.

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