Tokyo – “L’Italia ha finalmente svoltato dopo anni di decrescita infelice. Segno più su tutto, da turismo all’export, dall’attrazione di investimenti esteri a nuovi posti di lavoro. Segno che con le riforme le cose cambiano. Ma serve anche più consapevolezza e amor proprio: voler bene all’Italia significa smettere di sparlarle e spararle contro”. Così il premier Matteo Renzi illustra gli obiettivi della sua missione in Giappone.
“Noi e il Giappone siamo due dei cinque paesi al mondo con un export manifatturiera superiore ai 100 miliardi di dollari. Siamo partner e amici e non solo alleati e con il premier Shinzo Abe ci unisce un’idea di sviluppo non solo dall’austerity ma dalla crescita e dagli investimenti”, ha spiegato.
Alla domanda su quanto valore abbia Pompei per Roma, durante la lecture all’Università di Belle Arti di Tokyo, Renzi ha affermato che “l’Italia sta attraversando un periodo di riforme, da quelle istituzionali a quelle del lavoro, e tra queste c’è anche un modello di gestione di Pompei che agevoli i contributi dall’estero sia in termini di partnership e sponsorizzazioni sia in termini di visite. Pompei è un luogo straordinario che negli ultimi anni ha vissuto dei ritardi nel restauro ma che oggi si sta presentando in tutta la sua magnificenze e bellezza e infatti il numero dei visitatori è cresciuto”. “Lì abbiamo presentato – ha raccontato Renzi – l’Expo della Cultura e agli studenti che mi dicevano di vedere in Pompei il passato ho detto che noi vediamo il futuro dell’Italia”.
Sul terrorismo il capo del governo ha sottolineato: “E’ come se il terrorismo internazionale individuasse la cultura come il nemico per dirci ‘vi facciamo vivere nella paura’. Da Charlie Hebdo al museo del Bardo di Palmira. Per questo – ha concluso – è fondamentale investire in un diverso rapporto tra la cultura e la politica, un argine alla violenza dal terrorismo”.