Mosca – Almeno 100 le tonnellate di cibo che sono state distrutte in Russia, da giovedì, per ordine del presidente Vladimir Putin.
Frutta, verdura, formaggi, tutti prodotti finiti sotto embargo dal 6 agosto 2014 su decisione del governo russo, dopo le sanzioni imposte a Mosca dall’Unione Europea per il conflitto in Ucraina.
Una scelta che ha suscitato un’ondata di indignazione tra chi chiede che il cibo venga donato ai più poveri. Nella lista nera di Putin prodotti come carne di manzo, carne suina, latte e formaggi provenienti dai Paesi dell’Unione Europea, dagli Stati Uniti, ma anche da Australia, Canada e Norvegia.