Napoli – Esperti internazionali a confronto per condividere innovazioni, idee e progetti sul futuro dell’e-learning. Parte l’”International Mooc Conference. Il futuro dell’apprendimento a distanza e il ruolo dei Mooc” l’appuntamento formativo in programma dal 24 al 26 settembre prossimo e organizzato dall’Università di Napoli Federico II, attraverso il knowhow di Federica Web Learning, la piattaforma open access dell’Ateneo Federiciano.
I lavori si sono aperti giovedì 24 settembre, a Napoli, presso la sede del Rettorato dell’Università di Napoli Federico II, e proseguiranno il 25 e il 26 ad Anacapri, a Villa Orlandi.
La conferenza sarà un’occasione per esplorare nuove sfide per l’Higher Education soprattutto in un’era digitale e globalizzata, dove formare un numero crescente di cittadini creativi e favorire la loro mobilità è diventato un obiettivo prioritario.
Lo scopo è capire se i Massive Open Online Courses, i corsi online nati negli Usa nel 2011 e pensati per una formazione a distanza che coinvolga un numero elevato di utenti, possano aprire la strada per testare nuovi modelli di business e apprendimento flessibile, fornendo al tempo stesso una risposta efficace e sostenibile.
Negli ultimi tre anni, infatti, è fortemente aumentata l’attenzione verso la didattica online, con proposte di avanguardia nella strutturazione e offerta di insegnamenti in modalità Mooc, che hanno generato un vero e proprio terremoto culturale, spalancando le porte alla divulgazione della conoscenza.
Si tratta di un settore nel quale la Federico II è particolarmente all’avanguardia. Ad aprile scorso, infatti, l’Università, primo ateneo pubblico in Italia, ha lanciato Federica.eu, la piattaforma tutta italiana interamente dedicata ai Mooc. In tutto 40 corsi gratuiti pubblicati in diversi slot da qui all’autunno, a cura di docenti di fama nazionale e internazionale.
La Federico II, inoltre, è capofila di Emma, il network di università, centri di ricerca, nonché di aziende attive nel campo delle indagini demoscopiche, delle analisi di mercato, della comunicazione e della ricerca e sviluppo, di 8 Paesi operanti nel settore della Digital education, con un approccio multilingue.
Iniziative come queste sono proliferate velocemente a livello internazionale e in tanti ambiti diversi: produzione contenuti, realizzazione piattaforme e aggregatori, definizione sistemi di verifica e qualità, offerta di servizi avanzati, divulgazione della conoscenza.
E’ così che l’interesse per i Mooc si è spostato dalla creazione dei contenuti digitali e dei loro linguaggi di metadatazione allo sviluppo di servizi specialistici avanzati (traduzione, assessment, standard di qualità).
E lo sviluppo repentino dei Mooc ha favorito l’apertura di un dibattito – anche aspro – sulla validità dei tradizionali metodi di insegnamento, la centralità delle tecnologie didattiche nei processi di auto-apprendimento, il ruolo e la legittimazione sociale del docente, i processi di accredimento e valutazione di percorsi didattici sempre più personalizzati.