Napoli – Erano da poco passate le 12 a Kabul, quel 17 settembre del 2009, quando 150 chili di esplosivo esplosero vicino piazza Massoud, colpendo in pieno due Lince italiani che stavano transitando nella strada. I mezzi si muovevano lentamente, perché poco più avanti ci sono l’aeroporto, il comando Isaf e l’ambasciata americana.
Una Toyota bianca riuscì infilarsi tra i due blindati italiani esplodendo e facendo un’autentica strage: morirono sei paracadutisti italiani e ci furono quattro feriti tra i militari italiani e altri tra la popolazione civile che si trovava nelle vicinanze.
Tra le vittime il sergente maggiore della Brigata Folgore, Roberto Valente, 37 anni, di Napoli, commemorato nella sua città con un monumento inaugurato in via Consalvo, alla presenza della vedova del militare, Stefania Giannattasio.