Salerno agli ultimi posti per il Fare Impresa. Il sindaco: “Non ci risulta”

di Redazione

Salerno – Nella classifica dei Comuni dove è più facile fare impresa, pubblicato dal Corriere della Sera, Salerno si classifica al 97esimo posto (su 101), dietro a Napoli (95esima).

Dati considerati a dir poco negativi dal centrodestra salernitano, che torna a prendere di mira l’amministrazione progressista e deluchiana che da anni ormai governa il capoluogo. Il primo a tuonare è il consigliere comunale Roberto Celano: “Per anni abbiamo sentito parlare di sburocratizzazione, di posti di lavoro, di sviluppo della città. Ora invero non può che essere a tutti chiaro che Salerno non ha ancora, dopo 25 anni di chiacchiere, una vera e definita identità produttiva, che avrebbe consentito a chi volesse intraprendere di inserirsi e di investire con concrete possibilità di profitto. Le amministrazioni che si sono succedute, guidate dal re della burocrazia e dei cavilli, ricercati accuratamente per resistere ed eludere norme e regole, tartassa oltremodo cittadini ed operatori economici, scoraggiando di fatto chi ne avesse voglia di investire in città”.

Per Celano “urge cambiare marcia, dare una identità alla città di Salerno, ridurre tasse e balzelli ed offrire servizi più adeguati. Salerno non ha bisogno di pifferai magici ma di chi concretamente ha le idee chiare e intende spendere energie e sviluppare progetti per la comunità più che per se stesso e la sua famiglia. Salerno ha bisogno di produrre ricchezza e di attrarre investimenti capaci di creare posti di lavoro (quelli veri e produttivi!) per consentire ai giovani salernitani, quelli che non hanno Santi in Paradiso, di vivere dignitosamente nella propria città e di ritornare a sognare”.

Per il sindaco Vincenzo Napoli, invece, è un dato che non rispecchia appieno la realtà: “C’è una crisi verticale che intercetta tutte le regioni italiane. Non mi risulta che a Salerno sia difficile fare impresa, abbiamo sportelli appositi per aiutare gli imprenditori e la città ha molte attrattive per i flussi turistici e crocieristici. Tra l’altro c’è da considerare che i bed & breakfast hanno avuto un’impennata, siamo arrivati a 200. Insomma, siamo una città volitiva”.

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