Alfredo Romeo assolto dall’accusa di peculato: restituiti i beni sequestrati

di Redazione

Cesa – Assolto dall’accusa di peculato Alfredo Romeo, l’imprenditore originario di Cesa che nel luglio 2014 aveva subito anche il sequestro di beni per un valore di 25 milioni di euro.

La sentenza è stata emessa dal gup di Napoli Carlo Modestino, che ha accolto le richieste degli avvocati Francesco Carotenuto, Alfredo Sorge e Giovambattista Vignola. Assolto anche Enrico Trombetta, amministratore delegato di Romeo Gestioni. Disposto anche il dissequestro definitivo della somma.

Secondo l’accusa, Romeo si sarebbe indebitamente appropriato di somme di denaro del Comune di Napoli derivanti dalla vendita di immobili del patrimonio comunale, nonostante la diffida a restituirle avanzata dallo stesso Ente. Per la difesa, invece, i 25 milioni rientrano nella transazione stipulata nel 2012 tra l’imprenditore e il Comune.

Nel luglio del 2014 la Corte di Cassazione aveva annullato senza rinvio la sentenza con cui l’imprenditore era stato condannato a tre anni di reclusione per corruzione, turbativa d’asta e rivelazione di segreto nell’inchiesta sugli appalti in Global Service.Annullamento anche per l’ex Provveditore alle opere pubbliche di Campania e Molise, Mario Mautone, e per l’ex vicepresidente della Provincia di Napoli Antonio Pugliese. Dichiarato inammissibile il ricorso della Procura generale contro l’assoluzione degli altri imputati.

L’inchiesta della Procura di Napoli sugli appalti scattò nel 2008: al centro dell’indagine la gara, mai aggiudicata, per la riparazione delle buche stradali e il rinnovo dell’arredo urbano a Napoli. Secondo l’ipotesi accusatoria, Romeo era riuscito a pilotare l’appalto grazie ad alcuni assessori comunali. Al termine del processo con rito abbreviato, tuttavia, nel marzo del 2010, gli assessori Giuseppe Gambale, Enrico Cardillo, Ferdinando Di Mezza e Felice Laudadio furono assolti, mentre Romeo e l’ex provveditore Mautone furono condannati per un episodio di corruzione.

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