Castaldo: “Per l’opposizione una vittoria di Pirro”

di Antonio Arduino

Aversa – “Concludendo la consiliatura, Sagliocco ha recuperato quella dignità politica che aveva perso accettando di essere il candidato sindaco di una coalizione poco affidabile che comprendeva l’Udc e gli ex An dirottati in Forza Italia che non avevano mai nascosto ambizioni di leadership. Una tesi che personalmente avevo sottolineato già all’indomani del voto, evidenziando come il candidato sindaco avesse raccolto il 20% in meno dei consensi rispetto al totale della coalizione e confermata dai fatti dopo meno di un anno di amministrazione con il trasloco tra le file dell’opposizione di un gruppetto numeroso di consiglieri eletti dal cartello che lo aveva sostenuto.  Di conseguenza Sagliocco non poteva e non doveva aspettarsi una lunga durata della sua amministrazione la cui fine, comunque, rappresenta un danno per la città”.

Questo il commento a caldo di Antimo Castaldo, componente del direttivo provinciale e cittadino del Pd e candidato sindaco, in alternativa a Sagliocco, per il movimento politico culturale ‘Democrazia e Territorio’ nel maggio 2012.

“Il danno – continua – naturalmente non è l’uscita di scena del sindaco, di cui ho chiesto più volte le dimissioni, ma prima ancora dell’arrivo del commissario prefettizio che gestirà l’ordinario fino alla primavera l’arrivo di un commissario ad acta che dovrà approvare il bilancio di previsione 2015 e magari, avendone il potere per legge, quel piano triennale preparato dalla maggioranza di Sagliocco che l’opposizione non intendeva approvare trasformando quella che potrebbe sembrare una grossa vittoria di una opposizione compatta nel voler concludere anzitempo questa esperienza amministrativa in una vittoria di Pirro. Perché alla fine il bilancio sarà approvato proprio come voleva la maggioranza”.

Insomma, anche se Castaldo non lo dice esplicitamente, forse l’opposizione avrebbe fatto meglio a rendere valida la seduta consiliare del 31 agosto assicurando il numero legale. Discutendone in Assise, considerando che in fondo in fondo il bilancio proposto era loro gradito avendo presentato una serie di emendamenti finalizzati a colmarne le lacune e migliorare alcuni interventi previsti, forse l’opposizione avrebbe potuto migliorare il documento politico-amministrativo-contabile approvando gli emendamenti presentati grazie all’assenza imprevista e forzata del presidente Stabile che aveva indebolito la forza numerica della maggioranza. Un’ipotesi che non potrà avere riscontro.

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