Aversa – Amianto e rifiuti, questo l’ambiente che circonda le case dei cittadini aversani residenti in via Madonna dell’olio nel tratto compreso tra via Atellana e via dell’Archeologia. In particolare, quei poco più di 50 metri che si immettono nell’area in cui sorgono decine di edifici popolosamente abitati, alcuni dei quali di proprietà comunale, sono diventati una discarica a cielo aperto in cui è possibile trovare di tutto.
Da mobili fuori uso, a lastre di eternit, a plastica ed elettrodomestici, depositati da chiunque voglia servirsi di questo tratto di strada – nascosto agli occhi dei più per essere originariamente un viottolo di campagna oggi asfaltato – per liberarsi di rifiuti e spazzatura. Presenti in quantità tale da ridurre anche l’ampiezza carrabile, cosicché per gli automobilisti è necessario servirsene a senso unico, alternato, pur essendo a doppio senso di marcia, naturalmente questo crea ostacolo al passaggio dei pedoni, di motociclisti e ciclisti, rendendo pericolosissimo quel pezzetto di via Madonna dell’Olio.
Una realtà di invivibilità ambientale segnalata più volte alle autorità municipali dagli stessi residenti che, però, non ha impedito l’insediamento nella zona di un ristorante e di una struttura sanitaria. Attività che richiederebbero una collocazione ben distante da discariche, sia pure abusive.
Da qui l’ennesima richiesta di intervento, fatta dai residenti, che pagando la tassa dovuta per la rimozione dei rifiuti solidi urbani chiedono se non l’effettuazione regolare, quotidiana del servizio, che stando a quanto sostengono oggi non avviene ma per il quale corrispondono fior di euro all’ente locale, almeno la rimozione dei rifiuti che hanno trasformato in discarica quei 50 metri di strada.
Inoltre, chiedono l’effettuazione dell’intervento di ampliamente del tratto di arteria che sarebbe stato previsto dagli ormai ex amministratori nel bilancio che doveva essere approvato il 31 agosto. Avendo il commissario prefettizio il potere di sostituirsi a sindaco, giunta e consiglieri quei cittadini aversani chiedono al rappresentante delle istituzioni di trasformare in realtà il loro desiderio. In fondo chi compie il proprio dovere, pagando le tasse, ha anche dei diritti come quello di essere cittadino di serie A.