Aversa – Il “day after” della caduta del Sindaco Sagliocco lascia spazio a commenti, impressioni, analisi politiche e riflessioni da parte dei cittadini nonché delle varie forze politiche chiamate in causa. Ed escono fuori tante verità o pseudo tali. Sono fermamente convinto che non esiste una verità oggettiva cosi come dicevano i Sofisti capaci di dimostrare tanto un argomento quanto il suo opposto.
Il fatto è che se nel nostro fondo fossimo leali, scriveva Schopenhauer, in ogni discussione cercheremo solo di portare alla luce la verità senza affatto preoccuparci se questa risulta conforme alla nostra opinione o a quella degli altri. E su pressioni di molti amici è quello che cercherò di fare pur avendomi proposto di non commentare la fine dell’Amministrazione Sagliocco.
Il primo dato di fatto. Sagliocco non è più Sindaco di Aversa ma non a causa delle sue dimissioni, assolutamente influenti perché presentate in modo tardivo, ma per il venir meno della sua maggioranza. Non solo in termini politici; questo stato di cose già esisteva da un bel po’; ma questa volta anche in termini numerici. Non è stata la caduta che si era immaginata; non c’è stato il voto di sfiducia.
La maggioranza è implosa con le sue contraddizioni e le sue diversità condannando se stessa ma soprattutto la Città al Commissariamento Straordinario. Valga ciò da monito per il futuro. Una coalizione deve essere espressione di una maggioranza che nasce e si concretizza non per vincere le elezioni ma per governare la Città che è cosa completamente diversa. Si potrà festeggiare finalmente? Mi chiedono alcuni nostri militanti; si rispondo ma con sobrietà perché le condizioni di vita delle persone sono difficili,le preoccupazioni sono tante ancor di più sono tante le incertezze della vita. E nessun Commissario può alleviarle.
Anzi. La sobrietà consiste proprio nel non rinunciare a salutare con soddisfazione e speranza le dimissioni di Sagliocco ma consiste anche nel non abbandonarsi agli eccessi. Noi di Forza Italia abbiamo fatto opposizione perché avevamo colto in anticipo sia la gravità della crisi che stava investendo la città sia il declino a cui sarebbe stata condannata Aversa ed i suoi abitanti con un Sindaco ed una Giunta che si muovevano secondo le loro priorità o quelle dei consiglieri comunali e non secondo le esigenze e le aspettative dei cittadini.
Ma, in coerenza con quanto detto prima, mai avremmo voluto ne tanto meno auspicato la nomina di un Commissario Prefettizio. Nella prima serata del giorno 31 agosto un tentativo in tal senso fu fatto. Nessuna risposta. Fu scelta la strada del commissariamento;dal Sindaco e dalla sua maggioranza ma non dall’opposizione che mai come in quel frangente dimostrò una alto senso di responsabilità e di rispetto per la Città. E questo è il secondo dato di fatto. Ecco perché oggi la sfida è salvare il salvabile.
Ed è una sfida difficile date le condizioni di partenza; ma è una sfida che si può e si deve vincere se affrontata,però, con coraggio e nettezza. Sagliocco ha lasciato Aversa in una condizione di “straordinarietà”; ed allora procediamo facendo delle scelte non ordinarie come quella di avere a fianco anche esponenti che al nostro fianco non lo sono mai stati o che lo sono stati per un breve periodo per poi allontanarsi. Prova difficile ma necessaria se per noi prima di tutto viene la città.E per Forza Italia prima di tutto viene la Città. Paradossalmente con Aversa commissariata il ruolo della politica può tornare centrale.
La strada per le elezioni è lunga e questa volta ancor più tortuosa. Iniziarla con un autogol sarebbe un grave errore; iniziarla dando voce a chi a torto o a ragione avanza la propria candidatura a Sindaco sarebbe poi il più grosso degli errori. Si parta rivalutando termini andati in disusi con l’era Sagliocco quali condivisione, inclusione, dialogo, convergenza, confronto programmazione e pianificazione.
Si parta convocando per es. un “Congresso delle Idee” fra tutti: partiti, società civile, associazioni di categoria, ordini professionali, volontariato ma fondamentalmente con i giovani e perché non anche con i meno giovani della cui esperienza nessun processo di ricostruzione può farne a meno. Se si trova una sintesi di intenti tanto meglio. Altrimenti ognuno per la propria strada con la consapevolezza che l’avversario politico è un avversario e non un nemico. Sarebbe il modo migliore per combattere il non voto o il voto di protesta o il voto per appartenenza ed indirizzare i cittadini verso il voto ragionato e il voto espresso per convinzione.
Il coordinatore cittadino di Forza Italia seniores, Isidoro Orabona