“Il Prete e la Rosa”, il Centro ‘Stanzione’ presenta il libro di Anatriello

di Redazione

Orta di Atella – Lunedì 21 settembre, alle ore 19, nella sede storica del Centro Studi Documentazioni e Ricerche Massimo Stanzione, la Federazione Culturale Societas costituita dal Centro, dall’associazione “Ex Alunni Liceo Classico Francesco Durante” e dall’Aicc – delegazione di Frattamaggiore, presenterà il libro di Antonio Anatriello: “Il Prete e la Rosa”, Monetti – Ragusa Editori.

Saluterà il pubblico il direttore del centro studi atellano: Alessandro di Lorenzo. Relatori della serata saranno Riccardo Acri, presidente degli Ex Alunni Durante, il preside del Liceo, Giuseppe Capasso, Teresa Maiello, presidente della delegazione frattese dell’Aicc, Giovanna Ragusa e Salvatore Monetti. ModereràGiuseppe Maiello, giornalista de “Il Mattino”. La serata sarà ripresa dalle telecamere della web tv della cultura, media-partner dell’evento, Atella Tv.

E’ un libro nel quale si respirano armonicamente insieme tenerezza, passione e spiritualità, oltre alla non programmata carica contestativa (della realtà vissuta contro la norma astratta) verso il pregiudizio secondo il quale una relazione affettiva ‘divide’ il cuore di un prete. La contestazione della norma sul celibato dei preti non è lo scopo della presente narrazione, anche se vi è ovviamente presente, nel senso che lo snodarsi della vicenda può farla sorgere nella mente dell’eventuale lettore con la forza della storia in sé, e non è esplicitamente proposta, o imposta, alla riflessione altrui da parte dei protagonisti.

Altra caratteristica di tale contestazione è che essa è generalmente assorbibile all’interno della critica al generale ‘autoritarismo’ e ‘stile di vita’ ecclesiale, che favorisce il conflitto con la Gerarchia verso la fine della vicenda. La storia presenta anche la testimonianza di un amore inteso non come prodotto di reciproco consumo, o vissuto con atteggiamento di soci di una società, ma concepito come il ‘sentirsi due in uno’, che costituisce il ‘sogno’ dormiente, ma mai morto, che alberga nel cuore di molti anche nel rassegnato e disincantato mondo contemporaneo.

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