Gricignano – 28 settembre 2015. E’ la data in cui Salvatore Guarino avrebbe compiuto 18 anni. Avrebbe, purtroppo. Perché nell’ottobre 2009, a soli 12 anni, se ne andò per sempre a causa di una gravissima malattia. Così i genitori e tutta la comunità cattolica di Gricignano hanno deciso di ricordarlo con una messa solenne che si è tenuta proprio lunedì 28, alle 19.30, nella chiesa di Sant’Andrea Apostolo, celebrata dal vescovo di Aversa, Angelo Spinillo.
Nonostante la giovanissima età, con la saggezza di un adulto consapevole che sta per lasciare i propri cari, Salvatore aveva detto prima di morire: “Se me ne andrò allora dovrete farmi una festa, con mamma, papà, tutti i parenti e i miei compagni di scuola”. La sua volontà fu rispettata: quel martedì pomeriggio, giorno delle esequie, tutta via Sant’Antonio Abate e la traversa in cui abitava, via Bir el Gobi, si trasformarono in un lunghissimo corridoio bianco, adornato di rose e palloncini, acquistati con una “questua” a cui parteciparono tutti gli abitanti della zona. Sui balconi lenzuola bianche e donne anziane con vassoi colmi di petali e confetti.
Un centinaio i bambini delle scuole elementari e materne, molti vestiti da prima comunione, altri che innalzavano striscioni con dediche al loro “angelo”, assieme ad una folla commossa per accompagnare Salvatore nella sua ultima “passeggiata” per Gricignano.
C’era un silenzio assordante, surreale, di quelli che riesci a sentire i battiti del cuore, interrotto a tratti dagli applausi delle persone lungo il tragitto del corteo che attraversò piazza Municipio fino a raggiungere la chiesa di Sant’Andrea Apostolo, davanti alla quale la piccola bara bianca fu innalzata. Un altro lunghissimo applauso, con gli sguardi che si dividevano tra il feretro e la gigantografia di Salvatore appesa ad una balconata. Un Salvatore sereno, felice, che sembrava dire: “Grazie, davvero bella la mia festa”.
Al termine della cerimonia il papà Gaetano, la mamma Anna Froncillo, le sorelle Anna e Rosaria e tutti i familiari ringraziarono l’intera cittadinanza per l’immenso affetto e il cordoglio dimostrato.
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